AUTORITY PORTUALE! In previsione dalla nomina della terna che produrrà, finalmente, un nuovo Presidente del Porto di Savona,dopo 20 anni di gestione degna di un califfato del medioevo, apriamo il dibattito pubblico sulle modalità di selezione dei candidati, ospitando l’autorevole parere dell’ing.FORZANO presidente del comitato ALBAMARE…
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Ente Porto. Un ente dall’influenza enorme sul territorio. Decide con un’autorità che sembra esulare da quelle autorità che hanno contribuito alla nomina del suo presidente. Il “territorio” propone, il ministro sceglie. Per il territorio chi e come si sceglie?…leggi “La nomina dei presidenti delle Autorità portuali La disciplina del procedimento di nomina dei presidenti delle Autorità portuali è dettata dall’articolo 8 della legge 84/94, modificato dall’articolo 6 del decreto-legge n. 136/2004. Il comma 1 dell’articolo 8 prevede che il presidente dell’Autorità portuale debba essere nominato, previa intesa con la regione interessata, con decreto ministeriale, nell’ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale, designati rispettivamente dalla provincia, dai comuni e dalle camere di commercio competenti sul territorio. La terna è comunicata al Ministro dei trasporti tre mesi prima della scadenza del mandato. Il Ministro, con atto motivato, può chiedere di comunicare entro trenta giorni dalla richiesta una seconda terna di candidati nell’ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro nomina il presidente, previa intesa con la regione interessata, comunque tra personalità che risultano esperte e di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale.” Ora una scelta che cade sulla testa del cittadino! Perchè il cittadino può scegliere i rappresentanti del comune e della provincia, ma non il presidente della camera di commercio. Ora se già comuni e provincia e regione operano poi scelte “sulla testa dei cittadini” e “contro la volontà dei cittadini” quali ad esempio per Savona la piattaforma Maersk o il raddoppio a carbone della centrale di Vado Ligure in barba a leggi europee ed italiane ma comunque “contro” la vivibilità del territorio e “contro” la volontà di una grande quantità di cittadini, c’è da chiedersi se non bisogna cambiare i criteri di scelta dell’autorità portuale. Basta deleghe in bianco! I cittadini devono riappropriarsi del diritto democratico di scelta “a casa loro”! Dal fiume Sansobbia di Albisola a Bergeggi c’è un’enorme potere su tutto il litorale della autorità portuale. La Costa Crociere con 4 navi in porto usa una propria potenza per un decimo della potenza della centrale di Vado Ligure, ma bruciando il combustibile più inquinante che c’è. Sono decenni che l’impatto del porto sulla viabilità è intollerabile, proposta: connettere il porto all’aurelia bis attraverso il Priamar, i giardini, il fronte mare, corso Viglienzoni, corso Ricci, la Rusca. Una devastazione urbana. Quindi che fare per l’autorità portuale? Se si va alle urne per eleggere il presidente della provincia a maggior ragione si dovrebbe andare alle urne per l’autorità portuale. Servono proposte su come usare il litorale Albisola-Bergeggi, sulla viabilità Albisola-casello Savona Vado, alimentazione elettrica navi Costa, piattaforma Maersk, porto turistico Savona, carbone. Quindi credo che i candidati debbano esporre molto chiaramente i loro programmi di sviluppo del porto e credo che i cittadini democraticamente devono avere la possibilità di “decidere”, di indicare ai loro sindaci “che cosa vogliono”. Quindi una campagna elettorale dei vari candidati, confronti sui giornali, sui media: confronti con le opinioni dei cittadini, non confronti a senso unico con la sola opinione dei candidati. Se il territorio non vuole più carbone e piattaforme ma vuole turismo, ad esempio, deve poter scegliere in prima persona! In conclusione bisogna mettere chiaramente in luce che cosa è l’autorità portuale: un ruolo tecnico od un ruolo politico. Se è un ruolo tecnico, nominato dalla politica, deve poi sottostare a chiare indicazioni politiche di sviluppo e gestione del territorio. Se invece il suo ruolo è politico, allora deve sottostare alle leggi della politica: ovvero elettive e democratiche. Comitato Casello Albamare |