Le petroliere inquinano il mare! la Centrale di Vado No! come si chiamerà la petroliera che ha inquinato la foce del Quiliano? Sig.ra marchini ( o sig. Juan), in mare succede esattamente quello che sta succedendo a terra! In nome dei posti di lavoro si cerca di far navigare navi che avrebbero dovuto essere mandate alla demolizione da almeno 10 anni (es. Erika e Prestige, ma sono centinaia quelle che continuano a galleggiare e che invece non dovrebbero essere più in circolazione). Di chi la colpa? Non certamente di chi ci lavora sopra! A continuare a farle navigare sono alcuni ispettori, senza scrupoli, dei vari registri navali, che rinnovano la classe. Molto spesso mi sono trovato a parlare con gli ispettori che venivano a sottoporre a visita le navi dove ero imbarcato, facendo presente che alcune navi, di nostra conoscenza, che ancora galleggiavano, non avrebbero meritato di essere riclassificate, la risposta era sempre la stessa: che cosa dobbiamo fare quando l’ armatore ci ricorda che se non avessimo rinnovato la classe a rimetterci sarebbero stati gli equipaggi che avrebbero perso “ il posto di lavoro “? ( chiaramente questa era soltanto una scusa, perché agli ispettori, non gliene fregava un cazzo dei posti di lavoro, ma pensavano, soltanto, ad incassare il Bashish ). Mi ricordo, ad esempio, che nel passato gli armatori, portavano le navi ai lavori nella ex Jugoslavia ( Rijeka ), l’ equipaggio veniva sbarcato al completo, e la nave restava in mano ad un tecnico assoldato dall’ armatore, ( chiavi in mano la dicitura tecnica). Alla fine dei lavori, ritornava l’ equipaggio, di tutti i lavori che secondo il comandante e direttore di macchina avrebbero dovuti eseguire, salvo rare eccezioni, neppure l’ omba! L’ unica cosa in regola erano i certificati di classica, a questi venivano allegate anche quelle certificazioni che non erano obbligatorie, ma che davano più prestigio, mi riferisco ai certificati ISO che, al giorno d’ oggi, si vantano di avere certe amministrazioni o certe aziende altamente inquinanti. ( Ma si trattava, soltanto, di una certificazione documentale, per la quale, in quei tempi, ma presumo ancora oggi, non era richiesta in genere l’effettuazione di alcuna visita ispettiva in Azienda ).