Replica della Casa della Legalità

LA CASA DELLA LEGALITA’ REPLICA ALL’ ARTICOLO 
“Progetto per discarica di Campochiesa, Fazzari (Samoter):
 “Osteggiati per il nome che portiamo”
a firma Federica Pelosi su IVG

 

Gent.le Direttore di Ivg,

ci sia permesso di esprimere stupore per il fatto che si pubblichino “repliche” ad argomenti che non avete pubblicato ed abbastanza sconcertati per la pubblicazione di affermazioni platealmente false che, quindi, possono essere state pubblicate solo per omessa verifica della loro fondatezza.

Ci riferiamo all’articolo a firma di Federica Pelosi titolato “Progetto per discarica di Campochiesa, Fazzari (Samoter): “Osteggiati per il nome che portiamo” (vedi qui).

1° Nell’articolo si replica alle contestazioni e denunce della Casa della Legalità che però non sono state da Voi pubblicate (a differenza di altri siti di informazione savonesi come SavonaNews, AlbengaCorsara e UominiLiberi). Eppure non solo la conferenza stampa pubblica a Campochiesa era stata portata a Vostra conoscenza, ma la nota stampa da noi distribuita pubblicata, così come la ricostruzione della storia dei Fazzari-Gullace, era stata pubblicata integralmente sul sito internet ufficiale della Casa della Legalità.
Voi non pubblicate nulla di ciò che denunciamo, ma pubblicate la “replica” e ciò crediamo renda complicato per i Vostri lettori poter capire i fatti.

2° Nell’articolo vengono pubblicate falsità e mistificazioni colossali contenute nelle dichiarazioni della signora Rita Fazzari che una semplice verifica avrebbe svelato come tali:

a) non è affatto una questione di cognomi. Alcuni dei nostri attivisti ed amici portano proprio il cognome Fazzari. La questione è soltanto se si è mafiosi e legati ai mafiosi o non lo si è, qualunque cognome si porti. Nel savonese, per fare un esempio più concreto, vi è una parte della famiglia FAZZARI, discendente del boss defunto Francesco FAZZARI, che ha continuato ad operare nel solco del padre, con le società da questi create, nell’ambito di attività illecite, in stretto contatto ed imparentamento con esponenti della criminalità organizzata calabrese, a partire dal gruppo facente capo a Carmelo Nino GULLACE, della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE. Questo gruppo della famiglia FAZZARI è quello della Rita e della Giulia FAZZARI, quest’ultima consorte del Carmelo Nino GULLACE, e di Filippo FAZZARI, scappato in Spagna per evitare le conseguenze della condanna per la vicenda della vecchia cava di Borghetto Santo Spirito. Questo è il gruppo che si è alimentato con i fondi nati dalle attività illecite. Vi è poi un altro pezzo della famiglia FAZZARI che invece si è da sempre dissociato dalle attività criminali della “sua” famiglia, l’ha disconosciuta e ne ha denunciato ripetutamente gli illeciti e gli abusi, subendo conseguenze pesanti, ma sempre a testa alta e senza cedere. Questi è Orlando FAZZARI, che ha scelto di vivere nella legalità e tagliare ogni ponte con la parte della sua ex famiglia legata alla ‘ndrangheta. E’ chiara la sostanza della differenza? Non è il “nome”, ma la “sostanza” la questione!

b) Che il nucleo familiare della Rita, Giulia e Filippo FAZZARI sia nucleo legato alla ‘ndrangheta lo dicono Atti dei reparti investigativi dello Stato, rapporti conclamati e documentati e persino una condanna (aministiata) per falsa testimonianza a carico di Giulia FAZZARI prodotta per garantire un alibi al Carmelo Nino GULLACE in riferimento ad un duplice omicidio ed un tentato omicidio di tre esponenti della famiglia FACHINERI, durante la faida di Cittanova.
Vi sono risultanze giudiziarie ed investigative inequivocabili sul conto di Carmelo Nino GULLACE, così come del fratello Elio GULLACE. Entrambi affiliati alla ‘ndrangheta, ed il primo anche con ruolo apicale.
Sono Atti ufficiali, pubblici (che tra l’altro sono ripresi proprio nell’articolo che non avete ripreso ma su cui avete pubblicato la replica della sig.ra Rita Fazzari), disponibili quanto inconfutabili.
Altrettanto inconfutabili sono poi i precedenti delle attività della famiglia FAZZARI, con le società allora intestate a Francesco e Filippo FAZZARI, con gravissimi danni all’ambiente, proprio la gestione “a discarica per inerti” di una cava!

Che la Rita FAZZARI, con i parenti vari, compreso il GULLACE, abbiano prodotto alla Procura o a chiunque altro, “auto-attestati” di “pulizia” che cosa rappresenta? Valgono più di Atti ufficiali? Non crediamo proprio… anzi ci viene da ridere!

Sul merito della questione noi abbiamo pubblicato tutto, verificabile e riscontrabile, sia sul profilo ‘ndranghetista di quei due nuclei familiari (che tra l’altro continuano – come abbiamo denunciato nelle sedi opportune ed in alcuni casi anche pubblicamente – ad esercitare la forza di intimidazione propria dell’organizzazione mafiosa). Altrettanto inequivocabile è l’assoluta incompatibilità della discarica di inerti proposta a Campochiesa dalla SAMOTER anche sotto il profilo prettamente tecnico. Non è forse vero che, a seguito delle osservazioni del Wwf e delle nostre denunce, vi è stato una parere contrario (VINCOLANTE) della Commissione VIA della Regione Liguria? C’è stato eccome, anche questo lo abbiamo pubblicato [vedi qui e qui], ed anche questo era facilmente verificabile dal giornalista autore dell’articolo… ma anche questo (chissà come mai) vi deve essere sfuggito e così, nuovamente, pubblicate una “replica” infondata visto che la richiesta della SAMOTER era null’altro che irricevibile!

Auspicando la pubblicazione della presente, con i relativi link indicati, così che i Vostri lettori possano capire come stanno le cose, e cosa dicono gli Atti ufficiali sia sulle famiglie FAZZARI-GULLACE, sia anche sulla questione prettamente tecnica del progetto di discarica a Campochiesa.

Le calunnie e le campagne denigratorie, così come le illazioni, non ci appartengono. Noi non accusiamo senza riscontri e senza prove e soprattutto quando diciamo e scriviamo qualcosa lo documentiamo con Atti ufficiali… Comprendiamo l’odio che certi soggetti, come i FAZZARI-GULLACE e imparentati e connessi vari, nutrono nei nostri confronti per le denunce che muoviamo, documentalmente, a loro carico… ma se ne facciano una ragione: non riusciranno ad intimidirci, a farci tacere o a comprarci. Alzino le mani e, se vogliono davvero cambiare strada, non hanno altro da fare che andare in Procura ed anziché consegnare “auto-attestati” rendano spontanea confessione e raccontino tutto quello che sanno su di loro e sugli altri della cosca loro e di quelle connesse, dai PRONESTI’ ai MAMONE, dai PIROMALLI ai D’AGOSTINO, dai RASO agli altro loro cumpari. Raccontino delle reti societarie facenti capo alla cosca GULLACE-RASO-ALBANESE, tanto attive in Liguria e Piemonte, e permettano di confiscarle. Tradotto in parole più semplici? Ecco: se vogliono ripulirsi collaborino con la giustizia, non è mai troppo tardi per pentirsi… le auto-assoluzioni non sono gradite!

L’Ufficio di Presidenza
C.Abbondanza, S.Castiglion, E.D’Agostino

 

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