Fuor da ogni dubbio, l’operazione per le elezioni provinciali 2021 in Provincia di Savona, sta mostrando e confermando, l’ampiezza dei valori svalutativi e svalorizzativi che influenzano, alle fondamenta, la politica savonese.
E’ evidente la crisi del sistema elettorale indiretto, vi ricordate, collegata al fallimento della proposta indecente dell’obbligatorietà di fusioni e unioni tra comuni, con l’annesso ricatto nascosto dietro all’incentivo economico per la cancellazione dei gonfaloni comunali.
In bella mostra è lo svuotamento delle competenze di Palazzo Nervi, osservato speciale da parte di Regione Liguria in tutte le scelte che contano economicamente, ovvero i servizi pubblici essenziali: idrico; spazzatura; trasporto pubblico. Per intenderci la partita degli Ambiti Territoriali Ottimali.
Non nascondibile l’imbarazzo degli aspiranti futuri candidati, quelli spinti con la fionda a scaldare delle poltrone, e pure quelli ambiziosi mossi solo dall’ego di apparire come dei potenti, purtroppo in una giostra che non distribuisce premi ma fa solo pagare il biglietto per raggiungerla.
Decisamente affaticati, di partecipare all’assemblea di indirizzo, i sindaci. Anche per loro tanti o pochi chilometri da percorre e tanto tempo da perdere in estenuanti ed interminabili riunioni, dalle quali escono come ci sono entrati, con un pugno di mosche in mano.
Forte il rammarico latente nei pensieri di tutti, compreso il Presidente; tanto a decidere sono i grandi gruppi di potere.
E allora?
Unica certezza, la svalutazione collettiva di quell’istituzione.