Talvolta sorrido e talvolta mi incavolo quando sento continue promesse chiaramente irrealizzabili da parte di qualche candidato.
Il sorriso, seppure un pò amaro, mi viene spontaneo per le affermazioni di alcuni, sino ad oggi lontani dal mondo della politica, non ancora formati dall’attività amministrativa e dai conseguenti confini e tempi dettati dall’agenda burocratica.
Il senso di fastidio mi invade invece nell’udire (o, meglio, nel leggere) dichiarazioni di ex amministratori a vari livelli, noti abituè della politica savonese che pare abbiano già dimenticato cosa vuol dire governare un Comune con le complesse caratteristiche del nostro capoluogo.
Si sono magicamente scordati delle competenze proprie dei vari organi? Pensano che i budget siano illimitati ed il personale miracolosamente triplicato? O, ancora, ritengono di poter agire trasversalmente rispetto a leggi e regolamenti?
O forse, più sinceramente, la loro passata azione amministrativa non era sapiente. Questa leggerezza lascia l’amaro in bocca, anche se, si sa, spesso la campagna elettorale amplifica quelle che sono le realtà realmente realizzabili.
Da dove traggono le origini queste difficoltà?
Riforma Bassanini, Patto di stabilità, soppressione delle circoscrizioni, declassamento delle province e attribuzione di nuove responsabilità ai sindaci hanno senz’altro contribuito ad una situazione di difficile gestione dell’ente locale che vede il ruolo del politico sempre più sminuito.
Alessandro Venturelli consigliere uscente