Sulla autorevole rivista Quotidiano Sanità è appena stato pubblicato quello che sarà il futuro della medicina territoriale e quindi il destino dei medici di medicina generale o per meglio dire medici di famiglia. I direttori di distretto decideranno i compiti dei medici di famiglia, che diventeranno dei medici dipendenti e non più convenzionati, e quindi non avranno più un loro ruolo decisionale, ma eseguiranno gli ordini del direttore di distretto, che spesso non conosce bene le problematiche.
Il patto per la salute credo che non sarà in grado di migliorare la situazione: gli Ospedali di comunità le RSA la millantata collaborazione tra i medici Ospedalieri e i medici di famiglia, gli infermieri di comunità uno ogni 2500 pazienti?!
Quattro ospedali di comunità ogni distretto che è previsto ogni 100000 abitanti?! Ecc ecc . Mi sembrano tutte operazioni poco probabili che, sono sicuro, non miglioreranno l’assistenza sanitaria territoriale. Come sempre, chi inventa queste norme e novità non è un vero professionista della sanità ma un burocrate della sanità pubblica che complica e non migliora, risolvendo le problematiche, come sempre le persone sbagliate al posto giusto!
Dottor Renato Giusto