Un’analisi e alcune considerazioni sul voto delle regionali che ha visto la vittoria di Giovanni Toti da parte del neo-coordinatore di Forza Italia Marco Melgrati.

A “bocce ferme” mi siano consentite alcune riflessioni sulla  vittoria della figura del Presidente Giovanni Toti e sulla Sua riconferma alla guida della Liguria.

Che  Giovanni Toti venisse riconfermato alla guida della Regione Liguria nessuno ha mai avuto dubbi e già durante le proiezioni dei primi exit poll nella mia veste di Coordinatore Provinciale ho inviato allo stesso Presidente un messaggio di congratulazioni per il nuovo traguardo raggiunto e per l’ottimo lavoro che lui stesso ha svolto sul territorio.

Detto ciò vorrei con questa missiva ripercorrere le tappe di questi ultimi tre mesi partendo dalla data della mia nomina a coordinatore fino alla data dello spoglio elettorale.

Forza Italia, che in questi anni ha visto nel corso delle ultime tornate elettorali un calo fisiologico dei consensi in Liguria ha dovuto fare i conti anche con un ulteriore elemento che ha portato ad una ulteriore riduzione dei consensi, elemento legato al fatto che per mero egoismo politico, rinunciando e rinnegando il passato, l’intero apparato partitico presente nella nostra provincia si è trasferito all’interno del nuovo incubatore creato dallo stesso Presidente Toti.

Nonostante ciò già da subito l’attuale Forza Italia ha appoggiato il Presidente Toti, facendo parte funzionalmente di questa coalizione di Centro-Destra, rappresentando l’anima più moderata, pur con i distinguo del caso. Il percorso condotto insieme a Liguria Popolare altro non è che l’embrione di un nuovo soggetto politico che ridarà, a livello nazionale, voce a tutto quell’elettorato moderato, cattolico, liberale, europeista e non estremista che oggi non si rispecchia nelle politiche populiste e che non trova una eco nazionale in Cambiamo, per ora movimento regionale.

Sicuramente la massiccia visibilità mediatica conquistata da Toti durante tutta la fase del Covid-19 e ancora prima con la ricostruzione del ponte Morandi gli ha giovato e la sua lista ha effettuato un sorpasso sulla Lega.

 Siamo partiti tre mesi fa con la volontà di ricostruire un partito distrutto e svuotato della sua dirigenza, confluita quasi ‘manu militari’ in Cambiamo. Eppure i numeri che abbiamo fatto su Imperia mi sia consentito di dire che hanno quasi del miracoloso, e sicuramente lo si deve all’apporto determinante di Claudio Scajola. Siamo andati benissimo anche sul Ponente Savonese: ad Albenga siamo il secondo partito dopo la Lega e stiamo parlando della seconda città più popolosa della provincia dopo il capoluogo; sono numeri da non sottovalutare, grazie anche ai due candidati Eraldo Ciangherotti e Pietro Balestra.

L’attuale assenza di una struttura partitica ha visto sul Savonese, Savona città e Val Bormida un risultato elettorale deludente, ma in previsione delle prossime amministrative a breve verranno intraprese delle iniziative al fine di recuperare il vuoto creatosi ricostruendo un rapporto con il tessuto sociale del territorio.

Ora è il momento di guardare al futuro e non commettere gli errori del passato.

L’anno prossimo la nostra provincia verrà di nuovo chiamata al voto per eleggere e/o riconfermare alcune amministrazioni cercando di proporre agli elettori lo stesso modello politico che ci ha portato alla vittoria della Regione.

 

Ma se a livello regionale la lista di Toti è la prima in termini di preferenze, in provincia di Savona lo scenario è completamente diverso. L’ottimo lavoro fatto dal Senatore Ripamonti sul territorio ha portato la Lega ad essere il primo partito in Provincia di Savona, risultato in netta controtendenza rispetto al risultato nelle altre provincie. Di questo non possiamo che tenerne conto ritenendo quindi che la Lega e il suo coordinatore siano pienamente legittimati a presiedere e coordinare tutti i tavoli della coalizione per l’individuazione dei candidati Sindaci e consiglieri comunali. I partiti ampiamente rappresentati dai vari coordinatori avranno il difficile compito di individuare e dettare le strategie migliori per ogni singolo territorio in cui si andrà al voto.

Per concludere un’ultima riflessione, nel comune di Alassio, dove il sottoscritto ha l’onore di essere il Sindaco, come tutti ben sanno alle scorse elezioni comunali, per una questione di egoismi personali e strategie politiche “ad personam” è stato presentato all’elettorato uno scenario politico nell’area di centro destra spaccato. Comprendo le mire di qualche soggetto nel voler conquistare il mondo e di qualche suo gregario di vedere riconosciuti meriti che nella vita privata e lavorativa hanno difficoltà a raggiungere, ma tutto questo non deve essere anteposto al bene del paese e della sua collettività. Il mio appello al Presidente Toti è quello di continuare ad essere intellettualmente onesto mantenendo la stessa linea politica che lo ha portato alla vittoria anche sul nostro territorio provinciale, facendo si che ogni soggetto coinvolto nella partita svolga e mantenga il proprio ruolo evitando che, calcisticamente parlando, ricoprano ruoli che non gli competono e che non sarebbero neanche in grado di svolgere.

Marco Melgrati

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