La macchina del fango

Orsi, messo alle strette, ha dimostrato di non saper gestire la questione come si dovrebbe. Si dice stanco della politica dei tapiri. Ma noi siamo ben più stanchi delle macchine del fango e della politica in stile white collar’s connection che vive di piani urbanistici degni del fantasy delle cronache di Narnia. Il sindaco tira fuori i muscoli ed allontana la voce scomoda del giovane consigliere ricorrendo alla censura solo perchè non è in grado, come s’usa in politica, di incontrare la parte avversa e ragionare. Le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi mettono in evidenza la debolezza delle posizioni di buona parte dei membri di questa giunta albisolese: invece di replicare alle accuse, si attacca la persona. Meschinamente si tirano in ballo madre e fidanzata del consigliere, lo si accusa (cercando anche di far sembrare la cosa ben più grave di quanto sia in realtà) di utilizzare una bacheca a cui non avrebbe diritti. Ricorda tanto Berlusconi che cercava di autolegittimarsi dicendo che pure Fini ha la coscienza sporca. Ed, infine, oltre dargli del “poco di buono”, Orsi attacca Gambaretto ricordando come lui abbia sempre preteso una carica od un incarico remunerato, dimenticando forse che sintomo delle sane democrazie è far governare chi è gradito. Ma noi siamo l’italia, l’italia senza primarie. Orsi, ne sente il bisogno e fa bene, si definisce una “persona per bene”. Ed è qui che i toni, da bugiardi, diventano comici. Perchè se Pinocchio si iscrive alla gara di sincerità, scusate, alla meno peggio fa ridere. Non si può, non è permesso. Non si sperpera il denaro pubblico per poi uscirne a testa alta con un semplice “mi dispiace”. I cittadini sono scontenti e Gambaretto, oggi, è ancora meno solo di ieri.

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