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Quale il vero Burlando? Il titolo dell’articolo de La Stampa di qualche giorno fa è molto confortante: entro il 2014 la regione Liguria intende raddoppiare la produzione di energia rinnovabile, portandola dai 150 MW attuali a 300, fino a 480 entro il 2020, sviluppando in particolare fotovoltaico ed eolico, i quali già ora costituiscono la fetta preponderante delle rinnovabili, con il sorgere di aziende che passeranno anche alla produzione e non si limiteranno più solo all’asemblaggio dei pannelli fotovoltaici e delle pale eoliche di importazione dall’estero (Germania soprattutto).
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| La notizia è appunto di ottimo auspicio, specie se si abbandoneranno i progetti sulle biomasse, che purtroppo stanno proliferando un pò in tutta Italia, in particolare nel vicino Piemonte; la biomassa vegetale infatti non costituisce affatto un tipo di energia verde, per varie motivazioni che in precedenza ho già elencato, e di cui parlerò anche nel prossimo consiglio provinciale a proposito della centrale di Massimino. Tuttavia, come diceva una volta un tale, la domanda sorge spontanea: quale è il vero Burlando? Colui che proclama il raddoppio dell’energia rinnovabile in Liguria entro pochi anni, oppure quello che è disposto ad avallare sostanzialmente la domanda di raddoppio dei gruppi a carbone fatta da Tirreno Power per la centrale termoeletrica di Vado-Quiliano, credendo, o volendo far credere, alla favola del carbone pulito? Molto probabilmente è sia l’uno che l’altro, con l’obiettivo di affrancare effettivamente la regione dall’uso delle fonti fossili, carbone in particolare, con la prosima chiusura, proprio per l 2014, della centrale Enel a carbone di Genova, ma allo stesso tempo con l’intento di condannare proprio all’uso decennale del carbone la provincia di Savona, per non urtare gli interessi del gruppo Sorgenia, il quale, tra l’altro, si è dichiarato disponibile allo sviluppo del fotovoltaico per Ferrania, ma non certo al decollo dello stesso fotovoltaico e dell’eolico in quel di Vado!
Marco Caviglione |
