Morgan, regia di Luke Scott. Un film con Kate Mara, Anya Taylor-Joy, Toby Jones, Rose Leslie, Boyd Holbrook, Michelle Yeoh. Titolo originale: Morgan. Genere Horror, Fantascienza- USA, 2016, durata 92 minuti.
Morgan è un nuovo modello di una serie di esseri viventi umani, progettati e creati artificialmente in laboratorio con DNA sintetici. Le caratteristiche dei profili caratteriali di questi esseri sono vicine a parametri da arti marziali, per forza, velocità, riflessi, con un’intelligenza elevata finalizzata però a soddisfare le esigenze di chi li comanda.
La capacità di provare emozioni umane viene scoraggiata, pena un giudizio negativo sul prodotto creato. Un giorno Morgan, che risulterà in seguito appartenere a un essere non perfettamente riuscito, prende visione della bellezza della natura esistente fuori dal suo laboratorio nativo, la cosa fa nascere in lei un desiderio ossessivo di evadere, qualcosa che la porta a chiedere con insistenza ai suoi creatori di poter uscire di nuovo all’aperto.
All’ennesimo rifiuto nasce in lei una frustrazione che la rende aggressiva, fino al punto di portarla ad odiare i suoi scienziati interlocutori, in particolare quelli dediti alla sperimentazione.
I sempre più forti sentimenti di collera sfoceranno in una feroce aggressione a Kathy, che verrà ferita a un occhio. Kahhy è una dottoressa appartenente all’équipe medica che tiene sotto osservazione Morgan.
A causa del grave fatto, arriva Lee Weathers inviata dalla Direzione centrale del progetto, in veste di esperta di gestione del rischio, la donna deve capire le cause degli ultimi dolorosi avvenimenti ed effettuare un più approfondito studio su Morgan, in stretta relazione con l’ambiente che la gestisce.
Il regista Luke Scott con un ottimo film che poggia visivamente e tematicamente su basi sicure già collaudate dal famoso padre Ridley Scott, omaggia il padre stesso creando per lo spettatore numerose associazioni tra questo film e il più famoso capolavoro del padre Blade Runner.
Interessante quindi nel film la tematica ben approfondita del complesso rapporto che si instaura tra schiavo e padrone ai nostri tempi, cioè all’epoca dell’intelligenza artificiale, un rapporto che entra in crisi quando la coscienza dello schiavo fa esperienza della bellezza.
Biagio Giordano