L’attenzione sulle nomine di TPL non accenna a calare… anzi, c’è chi sbatte come un pesce fuor d’acqua nel tentativo di salvare la ghirba.
Il Consigliere Regionale Vaccarezza si sta giocando tutto … la faccia e non solo …. e sembra quasi ossessionato dalla questione: sempre prodigo ad organizzare cene, mette questa volta le gambe sotto al tavolo per interloquire con il Sindacato del Trasporto Pubblico “Faisa”, alla presenza del segretario regionale Nolaschi e dei rappresentanti locali Maida e Chiapparo.
Non pago di quanto fatto, ed evidentemente senza la sicurezza dei numeri in mano, si è recato addirittura a Torino, per una gita fuori porta con il fido “autista” Olivieri. L’intenzione era quella di perorare la propria causa presso GTT Torino, l’Azienda torinese socia di TPL linea.
Chissà da Torino cosa pensino di questo teatrino … e chissà quali decisioni prenderanno a seguito di tutto ciò: staranno forse valutando di uscire dall’Azienda chiedendo la liquidazione delle proprie quote??
Sarebbe un gran brutto colpo per l’Azienda … che dovrebbe mettere seriamente mano al portafoglio.
Ma questo evidentemente non interessa a nessuno.
Tanto meno alla Giuliano, la cara e baldanzosa Monica di Vado Ligure, che vota il Bilancio di TPL senza considerare che nello stesso si evidenzi- da anni – un unico Comune non pagante il Piano Industriale “ex ACTS”: il suo Comune appunto!!
E senza dimenticarsi di Franco Orsi, che prima della “caduta” da Sindaco di Albisola, non ha nemmeno disposto il dovuto pagamento in favore di TPL di circa 43 mila euro (il debito aveva scadenza 31/01/2019!!).
Insomma, a quanto pare chi non paga vota (Vado, Albisola e Provincia), chi non ha competenza parla (lascio all’immaginazione), e chi non ha potere pretende di decidere (Vaccarezza).
La politica commette sempre lo stesso errore e non guarda oltre: siamo al paradosso del lampione.
Basterebbe guardare oltre la luce del lampione per risolvere il problema, e per accorgersi come la soluzione sia evidente: il CdA di TPL ha operato bene e l’Azienda è sana; basterebbe proseguire in tale direzione dando indirizzi politici chiari e responsabili.
Ma la guerra di poltrone e pur sempre guerra di conquista e di potere.
Speriamo che sul campo di battaglia non stramazzi l’Azienda.