Vice Sindaco Arecco, in questi giorni si è parlato molto di TPL. Lei ha la delega alla viabilità, qual è la sua opinione sulla situazione attuale ?
Come avete riportato alcuni giorni fa in un vostro articolo (15-06-2019), TPL ha presentato un bilancio biennale in positivo. A tale riguardo è innanzitutto doveroso ringraziare di tale risultato l’attuale Presidenza, l’intero CDA ed i lavoratori dell’azienda.
Come già ribadito dall’avv. Strinati, è altresì vero che una parte del risultato, oltre che ai risparmi sul personale, è dovuto al prezzo del gasolio che, rispetto a qualche anno fa, si è mantenuto su livelli molto più contenuti; in caso di futuri aumenti, anche di soli 10-20 centesimi al litro, gli effetti sugli utili peserebbero in maniera considerevole.
Occorre inoltre rimarcare che TPL, come la grande parte delle aziende pubbliche locali di trasporto, beneficia di considerevoli contributi regionali, in quanto gli effettivi introiti derivanti dalla produzione, cioè dal servizio di trasporto pubblico di persone, sarebbero insufficienti, stante le attuali condizioni, indipendentemente dalle scelte aziendali che possano essere assunte dai vertici.
E allora quale sarebbe la sua cura per “fare crescere” TPL ?
In primo luogo mantenerla “in house”. In Italia, purtroppo, le privatizzazioni non sempre hanno ottenuto i risultati sperati, sia in termini di valorizzazione delle risorse umane, sia di risultati economici conseguiti, ed infine di qualità di servizi erogati.
Al contempo ritengo che la strada da percorrere dovrà passare attraverso il rilancio ed il potenziamento del servizio.
Per arrivare a questo è però necessario ripensare al concetto di mobilità e quindi, nel caso specifico di Savona, occorre rivedere la viabilità cittadina ridisegnando le linee e i percorsi del trasporto pubblico, in modo da renderlo comodo, pratico, veloce, meno costoso e, soprattutto, conveniente per i cittadini, rispetto all’uso del mezzo privato.
Quindi in sostanza bisognerebbe progettare un nuovo Piano del Traffico ?
Savona ha un suo Piano del Traffico approvato nel 2014 che, personalmente, non ritengo adeguato. Quest’ultimo, come assunto principale, prevede di usare Via Paleocapa come asse viario primario (linea di forza) sul quale far transitare gli autobus snodati di 18 metri ogni 5 minuti.
Da parecchio tempo, ancora prima di ottenere la delega al traffico e già da quando ero consigliere di minoranza, mi sono dedicato allo studio di questa questione.
La mia proposta di Piano del Traffico è pronta da svariati mesi e, per ricollegarmi all’oggetto della discussione, cioè TPL, comprende un’ipotesi di riordino delle attuali linee del trasporto pubblico locale, pensate proprio nell’ottica di rilanciare ed incentivare l’uso delle “corriere” di antica memoria a Savona, da proporre ai tecnici dell’azienda per le opportune valutazioni.
E perché non lo presenta ?
Da alcuni mesi la totalità della documentazione predisposta è stata trasmessa alla giunta.
A parte alcune questioni di ordine strettamente tecnico avanzate da qualcuno all’interno dell’amministrazione, questa proposta è in qualche modo giudicata “tropponazional popolare”, nel senso che non è “griffata da esperti del settore”.
La sospensione temporanea è stata motivata con la richiesta di procedere con ulteriori approfondimenti sugli attuali flussi di traffico.
Ci tengo a precisare ed a far sapere ai savonesi che, come assessore al traffico, dispongo di risorse molto limitate, per cui, anche volendolo, in questo momento avrei difficoltà ad avvalermi di professionisti a cui conferire un incarico adeguatamente retribuito.
Detto ciò, le vorrei ricordare che il Piano del Traffico (PUMT) attualmente in vigore costò a noi cittadini circa 120.000 euro e fu sicuramente redatto da seri professionisti che, però, alla prova dei fatti, hanno dimostrato di non avere compreso appieno le singole e specifiche problematiche cittadine. Sarebbe sufficiente chiedere aiuto a chi, quotidianamente, affronta il traffico cittadino, per ricevere suggerimenti utili per affrontare l’argomento: penso ai pendolari, agli autisti di autobus e taxi, ai vigili urbani.
A mio personale parere il Piano del Traffico, come amministrazione, “lo dobbiamo fare in casa nostra” altrimenti rischia di rimanere un puro esercizio accademico.
La bozza di Piano del Traffico che ho predisposto è frutto di osservazioni, idee, critiche e quant’altro sia stato nel tempo proposto da molti di coloro che, nel corso degli anni, si sono interessati a vario titolo del problema. Una sorta di progetto partecipato, “redatto partendo dal basso”.
Ovviamente, fornire una risposta a tutti i problemi cittadini è impresa ardua e ci sarà qualcuno che non sarà soddisfatto, ma credo che quanto predisposto costituisca una buona base di partenza sulla quale sviluppare ulteriori e definitivi ragionamenti.
A questo punto, il compito di trasformare l’attuale bozza in un progetto definitivo, studiato nei minimi dettagli ed ulteriormente arricchito e mediato dalle osservazioni che perverranno dalla società civile, potrà essere affidato ad un pool di esperti.
Può descriverci i punti di questa sua proposta di Piano del Traffico?
E’ sicuramente una visione di mobilità cittadina diversa da quella attuale.
I tre punti principali, che ASSOLUTAMENTE VANNO SINCRONIZZATI, puntano a ridurre il flusso di auto che attraversa la città e sono: il cambiamento della viabilità del centro, l’attivazione delle nuove linee del trasporto pubblico, la creazione di parcheggi di prossimità, o di cintura.
Ad oggi conosciamo dettagliatamente ed in maniera sufficientemente aggiornata i numeri relativi alla quantità di mezzi che, quotidianamente, entrano, escono e attraversano la città. I valori sono “impressionanti”. A mio personale parere, spendere ulteriori denari per rifare, o rivedere, i conteggi dei flussi di traffico non aggiungerebbe nulla di nuovo.
I numeri a disposizione sono sufficienti per dimostrare che il mezzo pubblico è sotto dimensionato. Ciò deriva da oggettivi limiti qualitativi e quantitativi del servizio offerto, rispetto al numero di potenziali fruitori del servizio. Ed è proprio in questi numeri che dobbiamo andare a “pescare” nuovi utenti, e quindi nuovi introiti per TPL.
Si è pensato di creare un percorso anulare attorno al centro della città dedicato alla viabilità principale, che prevede la presenza della corsia riservata agli autobus e che “tocca” la stragrande maggioranza dei luoghi pubblici di maggior importanza e frequentazione (i cosiddetti punti attrattivi della città). Anche le fermate sono state pensate per essere più vicine e comode rispetto a tali luoghi.
Le nuove linee sono state pensate in modo da collegare direttamente tutti i quartieri periferici con il centro città e l’ospedale. La razionalizzazione e ottimizzazione dei percorsi dovrebbe permettere trasferimenti in tempi accettabili, senza alcun cambio di autobus e quindi rendere più conveniente l’uso del mezzo pubblico rispetto al mezzo privato.
E’ previsto il potenziamento del collegamento con la zona artigianale PAIP e il Campus Universitario, in quanto anche tale settore della città è interessato da un considerevole afflusso di persone, dovuto, per esempio, alla presenza del Centro per l’Impiego, della Scuola Edile e di una piscina.
Una parte del centro città, tra Piazza Mameli e il tratto di Via Paleocapa compreso tra via XX Settembre e Via Manzoni, potrebbe essere chiusa al traffico, in maniera tale da creare un unico percorso pedonale che da Piazza del Popolo conduca al Prolungamento a mare.
Le restanti vie del centro verrebbero trasformate in “zone a velocità 30”, con posteggi per residenti (come si cercherà di fare anche negli altri quartieri della città), per disabili, carico scarico merci, oltre a varie e diffuse aree sparse di sosta breve per permettere a chiunque di fare comodamente gli acquisti nei tanti negozi del centro.
Sono state individuate delle aree per i parcheggi di prossimità, oltre a quelle già esistenti, collocate comunque vicino al centro.
Sono state fatte richieste di aggiunte al progetto dell’Aurelia Bis, tema sul quale, però, ad oggi vi sono ancora molte problematicità non dipendenti dal Comune di Savona.
E’ stato affrontato il problema dell’accesso al porto dei mezzi pesanti, inserendo la proposta di utilizzo della linea ferroviaria che, da Parco Doria, conduce al Porto.
Tale proposta dovrà essere ovviamente valutata in accordo con l’Autorità di Sistema portuale, anche in funzione delle necessità della piattaforma Maersk.
Nelle aree periferiche, soprattutto lungo il litorale, è stato previsto l’incremento dei parcheggi, inserendo, come richiesta per gli oneri urbanistici a carico dei privati interessati a sviluppare operazioni immobiliari, la creazione di parcheggi pubblici.
Sono stati individuati dei percorsi ciclo-pedonali, sufficientemente comodi e continui in ampie porzioni della città.
Si è altresì “futuristicamente” pensato a mezzi di risalita per le zone alte della città.
Ovviamente, una parte delle proposte formulate richiederanno molto tempo prima di essere finanziate e realizzate.
La gran parte della struttura viabilistica di base, invece, si potrebbe imbastire in tempi molto rapidi e con investimenti contenuti e realistici.