Cinema: La chiave

La chiave, un film di Tinto Brass con Stefania Sandrelli, Frank Finlay, Franco Branciaroli, Eolo Capritti, Tinto Brass, Armando Marra, Milly Corinaldi, Enzo Turrin, Barbara Cupisti, Gino Cavalieri. Genere Erotico durata 108 minuti. Produzione Italia 1983.

Pieno successo di questo film, di genere erotico, nella stagione 1983/1984. Tinto Brass, geniale fotografo dell’erotismo cinematografico più visionario, inventore del suggestivo primo piano della macchina da presa sulle parti più dettagliate del bel corpo femminile, trova ispirazione per questo film da un romanzo del giapponese Tanizaki del 1956, che è uno scritto di tutt’altro tono e  intenzioni nonché non privo di ambizioni culturali.

Il film. A Venezia, alla vigilia della seconda guerra mondiale, due maturi coniugi cercano di vivacizzare la loro relazione coniugale  minacciata dalla monotonia, confessando nei loro rispettivi diari i sentimenti e i desideri che ciascuno prova nei confronti dell’altro.

Il loro inconscio desiderante è però molto ambizioso, suggerisce mete trasgressive che vanno oltre quanto immaginato dai due all’inizio, e li spinge a far sì che gli scritti possano essere letti da entrambi. Al che  la chiave che apre i cassetti dei diari viene messa in evidenza perché venga trovata e usata.

Un maturo Tinto Brass, con una fotografia erotica di alto livello e intrecci che stuzzicano non solo l’appetito sessuale sopito degli spettatori, ma anche una prima formulazione psicanalitica della drammatica dinamica psichica tra desiderio sessuale primario e sublimazione civile secondaria, che fa si che il volgare non sia sempre coniugato con il banale ma abbia diritto di mostrare allo spettatore l’altra faccia che lo costituisce, sia in termini di complessità logica che di divisione dell’inconscio desiderante, il tutto intuibile dai dettagli linguistici dei dialoghi dei protagonisti dei film.

Film poco apprezzato da quei critici che rifiutano ossessivamente di vedere un al di là degno di esplorazione culturale nei giochi erotici proposti da Tinto Brass.

 Biagio giordano

Condividi

Lascia un commento