Non sappiamo se ci sia dietro un guru alla Jim Messina, mentore statunitense di Matteo Renzi nella caporetto referendaria del dicembre 2016.
Quel che è certo è però che a Quiliano immagini, colori, programmi e proclami del candidato sindaco Rodolfo Fersini, ex manager di Tirreno Power, ora in pensione, seguono una linea di orientamento che più verde non si potrebbe.
Era il 2 agosto 2018 quando il consiglio provinciale savonese a maggioranza PD, trainato da Renato Zunino ed Elisa Di Padova, nell’afa e nella distrazione consuete del periodo estivo, dava il là al biodigestore sul sito di Vado e Quiliano, condannando lo già sfortunato comprensorio ad un destino cinico e baro.
Non ci risulta che le amministrazioni a marchio PD di Vado Ligure (con Monica Giuliano in allora presidente della provincia) e Quiliano (con il sindaco Alberto Ferrando consigliere provinciale delegato all’area di crisi complessa) abbiano mai proposto ricorso contro tale atto amministrativo.
L’area di crisi complessa non è uno spazio fisico infinito nel tempo e lodevoli, spontanee, genuine, coraggiose dichiarazioni di intenti (senza scopo elettorale alcuno) contro l’edificazione di biodigestori/inceneritori sono senz’altro destinate a impreziosirsi oltremodo negli anni, in particolare se vergate su materiale tenue e morbido al tatto.