Per il Presidente della regione Liguria Giovanni Toti (Forza Italia) il frutto di tre anni di politiche per il lavoro e lo sviluppo hanno fatto si che la Liguria oggi possa guidare la classifica della crescita e dell’occupazione in Italia e nel Nord Ovest (IVG 17 dicembre 2018)
I dati ISTAT su cui si basano queste considerazioni sarebbero quelli relativi al terzo trimestre 2018 rispetto allo stesso trimestre di riferimento del 2017.
Trattandosi del terzo trimestre dell’anno (luglio – settembre) è molto probabile che, il 14 agosto, il crollo del ponte Morandi sulla autostrada A10, per l’economia ligure, abbia inciso significativamente in modo positivo, anzi parrebbe che sia stato addirittura trainante.
Con le risorse stanziate per la ricostruzione del ponte, il 2019, sarà prevedibilmente ancora migliore del già positivo 2018. Attendiamo fiduciosi i prossimi annunci del presidente Giovanni Toti.
Toti
La provincia ligure che non sembra essere in grado di agganciarsi alla ripresa è quella di Savona. Il turismo, fondamentale voce dell’economia savonese, quest’anno ha presentato una sensibile contrazione. I dati dell’Osservatorio turistico regionale per la provincia di Savona, tra gennaio ed agosto 2018, hanno rilevato 200mila presenze e 47mila arrivi in meno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo le dichiarazioni di Andrea Valli, presidente di Federalberghi Savona, i primi otto mesi del 2018 “confermano un andamento fortemente negativo e preoccupante per tutto il nostro territorio.” (La Stampa 20 ottobre 2018)
Anche l’industria non sembra andare meglio, tanto che i lavoratori delle due principali imprese metalmeccaniche savonesi, Bombardier e Piaggio Aerospace, tra settembre e dicembre, sono dovuti scendere diverse volte in piazza per manifestare il proprio disagio sociale riguardo alla crisi che interessa i due siti produttivi ormai da anni. Con i circa 500 dipendenti di Bombardier ed i 1200 di Piaggio oltre l’indotto i conti si possono facilmente fare.
L’ultimo sciopero in ordine di tempo è stato quello dei lavoratori di Bombardier, mercoledì 19 dicembre, supportati anche da delegazioni provenienti da Piaggio, Continental e Schneider.
Per quanto riguarda Bombardier solo nel mese di novembre sono stati annunciati 5000 licenziamenti a livello globale di cui 1300 nel settore ferroviario. Lo stabilimento di Vado Ligure dalla seconda metà del 2016, quando furono annunciati 104 esuberi, è affetto da una carenza cronica di commesse che ne stanno mettendo a rischio la sopravvivenza.
Carenza cronica poco spiegabile, dato che secondo il recente rapporto del Servizio Studi della Camera dei deputati datato 5 ottobre 2018, il mercato ferroviario nazionale sarebbe interessato, da diversi anni, dal programma definito “cura del ferro”. Programma volto a favorire un rafforzamento del trasporto ferroviario, per garantire un miglior equilibrio sulle modalità di trasporto di persone e merci. Il nuovo Piano Industriale 2017-2026 del Gruppo FS Italiane prevede investimenti per 94 miliardi di €, di cui 73 miliardi per le infrastrutture, 14 miliardi per il materiale rotabile e 7 miliardi per lo sviluppo tecnologico.
Inoltre, la divisione ferroviaria di Bombardier, secondo i dati periodici comunicati agli investitori, gode di ottima salute avendo generato dal 2010 utili per circa 4miliardi di dollari, senza registrare, in nessun anno, perdite. Nel 2017 si sono avuti utili per 417milioni, mentre il portafoglio ordini, nel settore ferroviario, ammonta ad oltre 34miliardi.
L’incontro del 18 dicembre 2018 al Ministero dello sviluppo economico guidato dal vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio (5 Stelle), vista probabilmente l’assenza della componente politica del Ministero, essendo presente solo un Vice Capo di Gabinetto in rappresentanza del MISE, non ha determinato avanzamenti positivi nella vertenza (LEGGI). Nessun impegno preciso è stato preso se non un generico prossimo appuntamento a gennaio.
Probabilmente al MISE non era neppure ben chiaro che il settore in cui opera l’azienda con cui si è avuto l’incontro era quello ferroviario, vista la foto con aereo in fase di decollo presente sul verbale. Confidiamo che l’aereo sia almeno uno dei modelli prodotti da Bombardier Aerospace.
A fronte delle mancate risposte da parte del MISE su possibili commesse relative all’alta velocità, allo sblocco della commessa dei treni regionali in collaborazione con Hitachi Rail, oltre alla possibile rescissione, da parte di Mercitalia, dell’unico contratto in essere per la fornitura delle locomotive Traxx DC3, a causa dell’accumularsi di alcuni ritardi nelle consegne, mercoledì 19 dicembre, dopo un’accesa assemblea, si è tenuto uno sciopero con manifestazione per le vie di Savona. (LEGGI)
Mandraccia
Andrea Mandraccia, segretario Fiom CGIL di Savona in tono drammatico dichiara “i lavoratori hanno deciso di scioperare. Raggiungeremo Savona e poi faremo nuovamente un corteo. Abbiamo chiesto al Prefetto di essere ricevuti e di illustrare al Ministero l’insostenibilità della situazione sociale. Ieri siamo entrati al Mise con l’auspicio di ricevere alcune novità positive rispetto ai carichi di lavoro. Questo per la messa in sicurezza anche temporanea dello stabilimento. E invece, siamo usciti con il rischio che sia messo in discussione anche quel poco di lavoro legato alle locomotive per Mercitalia”.
La manifestazione si è sciolta nel primo pomeriggio con l’assicurazione della prefettura di ottenere, da parte del MISE entro la serata del 19 dicembre, una nota con qualche riga di garanzia per mettere in sicurezza lo stabilimento di Vado Ligure di Bombardier. Nota che pare non essere mai arrivata. (Il Secolo XIX 20 dicembre 2018)
Strano una commessa corre il rischio di essere annullata, da parte del cliente Mercitalia, a causa di alcuni ritardi, mentre i lavoratori ed i sindacati savonesi non avendo ricevuto, entro la serata, la riga di garanzia assicurata, poi il giorno dopo non abbiano immediatamente preso qualche ulteriore forma di protesta. Così facendo i lavoratori ed i sindacati savonesi rischiano di perdere credibilità e quanto capitalizzato il giorno prima con lo sciopero. Ennesima occasione persa per lavoratori e sindacati savonesi sintomo di mancanza di adeguate strategie ed organizzazione.
Pasa
Chi con lo sciopero dei lavoratori di Bombardier pare averci guadagnato un invito alla festa di fine anno in Prefettura alla presenza di esponenti politici ed imprenditoriali locali è stato Andrea Pasa,segretario generale della CGIL di Savona. «Tutti insieme si può riuscire ad invertire una rotta molto brutta. Una unione di intenti, principalmente con i sindaci, che ci ha permesso di ottenere qualche spiraglio» è quanto dichiarato da Pasa in occasione del brindisi di fine anno dinanzi al Prefetto di Savona. Non è però ben chiaro come dei sindaci possano intervenire su delle multinazionali e quale siano gli spiragli ottenuti. (Il Secolo XIX venerdì 21 dicembre 2018)
Uno sciopero val bene un brindisi di fine anno con imprenditori e politici locali, per organizzazione e strategie ci sarà tempo di parlarne dopo l’epifania, che speriamo il lavoro non si porti via.
TG3 della Liguria su Vado Ligure.
Il Sindaco Giuliano e il sindacalista Pasa, in piena campagna elettorale…
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