Lettera aperta sulla raccolta e gestione dei rifiuti (umido)
nella Provincia di Savona
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Raccolta dell’umido: le difficoltà che spesso vengono lamentate da alcune amministrazioni liguri sulla gestione della Raccolta Differenziata non sono un problema di comunicazione, in quanto ovunque le amministrazioni si siano rivelate capaci di organizzare le idonee infrastrutture per una efficace Raccolta Differenziata destinata al riciclo, riuso, etcc, i cittadini hanno espresso sempre positivamente ed in tempi rapidi, come dimostrano molte realtà italiane che in parte sono state anche presentate dalla scrivente associazione nei convegni e promosse o a cui ha collaborato il WWF. L’intero territorio ligure ed in particolare la Provincia di Savona sono stati informati e sollecitati a riguardo, in maniera costante e corerente da anni con puntuali osservazioni inerenti anche l’impostazione sui piani di gestione dei rifiuti che sono tutt’ora inadeguati a rendere economicamente e conveniente il riciclo, riuso delle materie raccolte separatamente, prima fra tutti il compost derivante dalla raccolta dell’organico (il cosidetto “umido”).
Ci chiediamo quindi se non sia precisa responsabilità degli amministratori locali organizzare una corretta filiera di produzione ed utilizzo del compost da rifiuti in agricoltura. In quest’ottica ci sembra che proprio i Comuni di Vado ligure, Varazze, Villanova di albenga, dovrebbero farsi primi promotori della diffusione di piccoli impianti di compostaggio connessi alla filiera agricola e diffusi sul territorio in modo da favorire il controllo sulla qualità del compost e l’effettivo riutilizzo per l’arricchimento dei terreni, per favorire interventi e operazioni di ingegneria naturalistica, di ripristino ambientale, ed anche al tempo stesso evitando la realizzazione di impianti industriali invasivi con contestuale concentrazione del traffico veicolare assolutamente problematica nelle nostre aree liguri. Ci sembra dunque che la Raccolta Differenziata separata a monte dell’umido, potrebbe essere avviata senza problemi, se la filiera dell’organico si connettesse strettamente con le nuove necessità di incentivazione della filiera agricola breve locale e con la conclamata esigenza di porre al centro della programmazione il controllo dei flussi. In questo modo costruitre una sana filiera di gestione della materia, l’organico in primis, può andare di pari passo con il recupero e la valorizzazione delle capacità produttive del nostro territorio e della nostra storica cultura del mangiar sano strettamente connesso con i ritmi naturali e climatici. In conclusione chiediamo di mettere da parte intenzioni e/o progettualità rivolte alla realizzazione di impianti di tipo industriale relativi al trattamento dei rifiuti organici, ed invitiamo le Amministrazioni savonesi in primis quelle su cui sono presenti impianti di smaltimento rifiuti, a privilegiare i piccoli impianti locali ben inseriti in una corretta filiera del recupero e riutilizzo dei rifiuti.
Il Presidente WWF Sezione Liguria Marco Piombo
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