Elezioni – Pubblicità elettorali sugli autobus per Vado Ligure, paga Putin?

 Elezioni – Pubblicità elettorali sugli autobus per Vado Ligure, paga Putin?

Per chi utilizza i gli autobus della linea 6 Savona – Vado Ligure non potrà essergli sfuggito il fatto che alcuni di questi autobus siano tappezzati di manifesti elettorali di candidati della Lega di Salvini. Visto che lo stesso Salvini pare avere dichiarato che nelle casse della Lega siano rimasti solo 15 mila euro, chi si farà carico di tutte queste spese elettorali?
Sicuramente i candidati dovranno contribuire con propri fondi personali, ma dopo…
 i recenti sequestri operati dalla Procura di Genova ai danni della Lega (Nord) di Matteo Salvini, per le vicende giudiziarie legate all’utilizzo allegro dei fondi dei rimborsi elettorali, durante l’era Bossi, le casse della Lega parrebbero essere esangui.

Diverse testate giornalistiche documentano i rapporti tra la Lega di Salvini e la Russia dello zar Putin.

Secondo il Giornale in un articolo del 13 luglio 2017 i rapporti sarebbero stati favoriti dall’Associazione Lombardia-Russia, gli obiettivi degli incontri sarebbero quelli di favorire il dialogo, il commercio e l’Europa dei popoli.

Secondo quanto riportato sul sito dell’Associazione Lombardia-Russia, l’ideologia di questa associazione sarebbe di stampo sovranista, identitario, tradizionalista. Ideologie da destra reazionaria, una destra peraltro sconfitta dalla storia, 70 anni or sono e che ha lasciato l’Italia e l’Europa in macerie, ma che a causa del periodo di crisi in cui stiamo vivendo, pare che stia nuovamente alzando la testa, ma a Salvini la storia o non la conosce o interessa poco.

Probabilmente dietro a questa associazione lo scopo “culturale” è funzionale ad altri fini come quello imprenditoriale o commerciale. Molte aziende italiane hanno sicuramente visto diminuire i loro affari, a causa delle sanzioni imposte, da Unione Europea, Stati Uniti e loro alleati, alla Russia dello zar Putin, dopo gli eventi della guerra in Ucraina e dell’annessione della penisola della Crimea da parte della Russia.

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Salvini – Putin (Foto l’Espresso)

Anche l’articolo dell’Espresso del 15 febbraio 2018 documenta i rapporti tra la Russia di Putin e la Lega guidata da Matteo Salvini. Secondo quanto riportato, Salvini tiene a precisare che gli accordi sarebbero solo politici e non finanziari «Ritengo che Putin sia un grande e lo penso gratis», ma lo stesso Salvini avrebbe anche ammesso che i conti della Lega sarebbero a secco «Oggi sul conto corrente della Lega nazionale abbiamo 15 mila euro». Comunque molti uomini di affari ed imprenditori legati alla Russia di Putin sembrerebbero ruotare attorno a Salvini. Sull’articolo è anche documentato il fatto che sparse per l’Italia siano nate associazioni per favorire i legami con la Russia, in rapporti con esponenti di Casa Pound o Fratelli d’Italia della Meloni. Inoltre i diversi affaristi della galassia Salvini nelle imprese in cui investono, farebbero utilizzo di molta manodopera costituita da immigrati.

Umberto Bossi potrà avere speso in modo allegro i soldi dei rimborsi elettorali della Lega, ma almeno si professava antifascista convinto, anche se poi nei vari governi Berlusconi appoggiati dalla Lega Nord vi erano esponenti dell’ex Movimento Sociale Italiano, interessante questo VIDEO.

In un recente intervento per inaugurare una nuova sede della Lega ad Umbertide, in provincia di Perugia, Matteo Salvini afferma “Io voglio chiudere le moschee illegali, voglio sapere chi le finanzia, chi c’è dietro e cosa predica. Il problema dell’Islam è che si tratta di una legge non di una religione ed è incompatibile con i nostri valori, diritti e le nostre libertà(Il fatto Quotidiano 8 febbraio 2018).

Matteo Salvini è interessato a sapere chi finanzia le moschee, sarebbe però ugualmente interessante sapere quali siano gli interessi perseguiti delle varie associazioni culturali tra Italia e Russia con cui intrattengono rapporti i vari esponenti della Lega e della destra sovranista, identitaria, tradizionalista italiana. La Russia dello zar Putin non è sicuramente un esempio per rispetto dei diritti, delle libertà e delle pratiche democratiche a cui siamo stati abituati fino ad oggi.

Chissà se Salvini, qualche anno fa, si è chiesto chi finanziasse la moschea (abusiva) in cui era andato a fare campagna elettorale. (Il Giornale 16 giugno 2016)

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Matteo Salvini (secondo da sinistra) in moschea a Milano nel 2001

La coerenza ed il rispetto delle regole, non sembrerebbero essere una virtù della classe politica italiana la Lega di Salvini non fa eccezione.

Nel caso avanzassero 15 mila euro o giù di lì dai fondi per affiggere manifesti sulla linea 6, magari potrebbe essere sistemata qualche buca nelle strade di Savona.

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