Il consiglio comunale di Borghetto Santo Spirito approva il pre-dissesto
di Selena Borgna
Si è aperta con la nomina di Alessandro Sevega a presidente del consiglio comunale la seconda assemblea del parlamentino di Borghetto Santo Spirito dell’era Canepa. Il primo cittadino aveva espresso l’intenzione di procedere con la nomina del presidente del consiglio già in occasione della precedente assemblea ma, come dalle previsioni, la decisione dell’amministrazione ha suscitato qualche perplessità tra le fila della minoranza. |
“Ho fatto parte della precedente amministrazione e in occasione della votazione per la nomina del presidente del consiglio comunale chiedemmo che questa figura fosse individuata tra i membri della minoranza, ma così non è stato”, ha dichiarato il consigliere di minoranza di “Liberiamo Borghetto” Pier Paolo Villa, “ e nei giorni scorsi io e la collega Daniela Guzzardi abbiamo partecipato ad una giornata di formazione organizzata da Anci. In quell’occasione il presidente di Anci Liguria Pierluigi Vinai ha comunicato ufficialmente il fatto che ora Borghetto è un ‘piccolo comune’ in quanto ha meno di 5 mila abitanti. Oggi chiediamo ufficialmente di non procedere alla nomina della carica di presidente del consiglio comunale. Questo consiglio non è obbligato a individuare questa figura e riteniamo che questa scelta sia un atto importante rispetto al momento difficile che stiamo vivendo. Quello del presidente è un ruolo importante, ma riteniamo che in questo momento possa essere svolto dal sindaco”.
La proposta di Villa è stata pienamente appoggiata dall’esponente di “In Cammino” Giancarlo Maritano: “Non siamo stati consultati in alcun modo circa la nomina del presidente del consiglio. Ciò che ha fatto notare il consigliere Villa è perfettamente condivisibile. Ma lasciamo alla maggioranza la scelta di procedere alla nomina o meno”. “Come tale, un consiglio comunale deve essere rappresentato nel migliore dei modi”, ha risposto il sindaco Canepa, non accettando la proposta, “e riteniamo che un presidente che svolge bene il proprio ruolo possa dare lustro all’assemblea e soprattutto fare da ‘arbitro’ nelle discussioni che di certo arriveranno”. In seguito l’assemblea ha proceduto con la votazione per la nomina del presidente del consiglio ed il consigliere Alessandro Sevega è stato eletto alla seconda votazione grazie ai voti della sola maggioranza con la presentazione delle schede bianche da parte delle minoranze. Tra gli altri punti all’ordine del giorno della riunione c’erano la ratifica delle deleghe distribuite a vice sindaco ed assessori e consiglieri comunali, peraltro già note da qualche settimana, la distribuzione degli incarichi ai consiglieri di maggioranza, la nomina dei capogruppo di maggioranza e minoranza e, soprattutto, la discussione riguardante la procedura di pre-dissesto a cui l’amministrazione del sindaco Giancarlo Canepa dovrà ricorrere a causa dello squilibrio di bilancio da un milione e mezzo di euro emersa lo scorso anno.
Per quanto riguarda gli incarichi ai consiglieri, Canepa ha deciso di affidarli nella seguente modalità: Sevega si occuperà di demanio, centro storico, borghi di ponente, commercio e artigianato; Mariacarla Calcaterra di cultura ed attività connesse; Alessio D’Ascenzo di arredo urbano, verde pubblico, rapporti con i Comuni del comprensorio; Massimo Allegri di borghi di levante, rapporti con associazioni, pubblica assistenza e volontariato. Il capogruppo di maggioranza è stato individuato in Alessio D’Ascenzo, mentre i capigruppo di minoranza sono Giancarlo Maritano per la lista civica “In Cammino” e Pier Paolo Villa per la lista civica “Liberiamo Borghetto”. Successivamente Canepa ha presentato le “linee programmatiche di mandato” che si collocano nel solco di quanto contenuto nel programma elettorale presentato ai cittadini in occasione della tornata elettorale dell’11 giugno scorso. Al termine della presentazione, Villa si è rivolto direttamente a Canepa: “Hai detto di voler essere il sindaco di tutti. Ma per riuscire ad essere il sindaco di tutti i borghettini, anche di quelli che non ti hanno votato, devi essere il sindaco anche dell’opposizione che appunto rappresenta chi non ha votato la maggioranza”, ha domandato il consigliere Villa al sindaco al termine della presentazione, “e perché Giancarlo Canepa sia il sindaco di tutti, quindi, sarebbe bene che la minoranza venisse coinvolta nelle scelte più importanti di questa amministrazione. Noi siamo e saremo a disposizione della maggioranza per tutti quei punti che combaciano con le nostre idee. Ma vorremmo essere chiamati e coinvolti ufficialmente, in maniera da poter dire la nostra e dare il nostro contributo” e parlando del programma il consigliere Villa si è rallegrato del fatto che tra le iniziative vi sia il tavolo per la sicurezza, “che già era stato proposto nella precedente amministrazione. Per questo progetto, così come per tutte quelle altre che riterremo giuste, da parte nostra ci sarà sempre la massima condivisione. Certo, ci saranno punti di disaccordo ma questo fa parte del gioco dei ruoli”.
“Da parte della maggioranza ci aspettiamo maggiore condivisione della linea politica da adottare nei prossimi anni”, ha sottolineato la consigliera Maria Grazia Oliva condividendo le parole di Villa, “e se Canepa vuole essere il sindaco di tutti, allora bisogna condividere le iniziative e le decisioni con noi e con i borghettini, per evitare che i cittadini si allontanino ancora di più dalla politica. Circa il programma, ci chiediamo quanti dei progetti elaborati dall’amministrazione potranno essere messi in atto vista la situazione attuale”. Canepa ha preso atto della disponibilità manifestata dai due gruppi di minoranza, ma avrebbe gradito “che tale disponibilità si fosse manifestata in maniera diversa. Ho saputo prima dai media che non dai diretti interessati che alcuni consiglieri di minoranza avevano scritto al prefetto segnalando il ritardo nell’approvazione degli equilibri di bilancio. In questo caso sarebbe stato meglio cavalcare meno la demagogia ed il populismo. Tanti di noi sono alla prima esperienza, ma non siamo degli sprovveduti: avevamo già informato la prefettura del ritardo sulla pratica di bilancio. Se la convocazione del consiglio è arrivata così tardi è perché abbiamo dovuto attendere il parere del revisore dei conti circa la nostra analisi di bilancio. Il documento è arrivato venerdì pomeriggio a uffici chiusi, quindi abbiamo dovuto richiamare i dipendenti affinché fossero spedite ai consiglieri le convocazioni per la riunione. Il segretario generale si è detto disponibile a incontrare i consiglieri per spiegare loro le pratiche di bilancio anche nelle giornate di sabato e di domenica. La disponibilità c’è sempre stata da parte nostra, ma non bisogna confondere ciò che è dovuto da ciò che si può concedere”.
Circa l’orario di convocazione del consiglio, alle 11 del mattino, “mi pare che la popolazione sia riuscita a partecipare nonostante le difficoltà evidenziate dalle minoranze. Non abbiamo convocato l’assemblea a quest’ora perché avevamo intenzione di nascondere la situazione ai cittadini alcunché. Tant’è che abbiamo anche convocato una conferenza stampa per spiegare cosa stava succedendo. Abbiamo convocato un consiglio comunale in orario di ufficio perché oggi ci potrebbe essere la necessità di accedere ad alcuni atti e farlo di pomeriggio o di sera e ciò, a municipio chiuso, sarebbe stato controproducente. Come abbiamo già anticipato, convocheremo un’assemblea pubblica per spiegare ai cittadini la situazione economica del Comune. Tra l’altro ricordo che i cittadini non possono intervenire durante i consigli comunali, quindi anche se avessimo organizzato la riunione al pomeriggio o alla sera le cose non sarebbero cambiate. Per quanto riguarda l’attuabilità del programma, cercheremo di rispettare i piani compatibilmente con i problemi di bilancio”. “La minoranza ha il compito di controllare la maggioranza”, ha ribadito il consigliere Giancarlo Maritano, “e per questo motivo noi riteniamo di potere e dovere insistere su alcuni aspetti. Non sapevamo della vostra comunicazione alla prefettura, ma del resto quella è una comunicazione di livello amministrativo che non ci compete. Ma c’è un altro livello che ci compete: noi rappresentiamo il 47 per cento dei borghettini, quasi la metà della popolazione, e abbiamo il dovere di fare gli interessi di quelle persone. Quella del 31 luglio è una data prevista dalla legge e non essendo stata rispettata abbiamo ritenuto di doverlo segnalare al prefetto. Sarebbe bastato convocare i capigruppo e fare le necessarie comunicazioni per evitare l’invio della lettera”. “La minoranza ha un ruolo di controllo, ma deve esserci una certa reciprocità”, ha risposto l’assessore al bilancio Roberto Moreno, “e la maggioranza deve contattare e comunicare con la minoranza, ma anche viceversa. Le ragioni non stanno tutte né da una parte né dall’altra. Se ‘In Cammino’ era preoccupata del fatto che non rispettassimo i tempi di legge per la pratica di bilancio sarebbe stato sufficiente chiedere cosa volessimo fare. Un conto è denunciare, un conto è aiutare. La minoranza può svolgere il proprio ruolo in modi diversi. Detto questo, di sicuro troveremo la misura così come abbiamo fatto altre volte”. La pratica riguardante le linee programmatiche di mandato è stata approvata coi voti della maggioranza e astensione di minoranza. Il consiglio ha discusso poi la pratica relativa all’attivazione del piano di riequilibrio pluriennale. A parlare per primo è stato l’assessore al bilancio Roberto Moreno, che ha spiegato le fasi del lavoro che hanno portato l’amministrazione alla decisione obbligata di procedere con il pre-dissesto.
“La prima scadenza da rispettare per la nostra amministrazione era quella relativa alla salvaguardia degli equilibri di bilancio. Il piano di riequilibrio triennale elaborato dal commissario Andrea Santonastaso e modificato dall’altro commissario Fabrizia Triolo prevedeva di ripianare il disequilibrio di un milione e 665 mila euro in tre anni entro il 2018. La procedura era modificabile, ma andava conclusa entro il triennio in questione. Ci sono state diverse variazioni, l’ultima messa in atto dal commissario Triolo. Con questo atto il Comune era si impegnava a riequilibrare il buco recuperando 546 mila euro nel 2017 e un milione e 102 mila euro nell’anno successivo, ma l’amministrazione Canepa si è resa conto che queste stime erano troppo ottimistiche e la previsione di entrata Imu pari a 800 mila euro era di difficile realizzazione. Anche i maggiori introiti derivanti dall’addizionale Irpef erano irrealistici. Quindi abbiamo effettuato alcune proiezioni che ci hanno portato a stabilire che anche azzerando le spese non obbligatorie sarebbe stato impossibile raggiungere l’obiettivo che ci era stato assegnato dal piano di riequilibrio. A questo si sono aggiunti anche altre questioni che hanno aggravato la situazione: abbiamo fatto i conto con l’esternalizzazione dell’acquedotto, che ora pesa sui conti dell’Ente per circa 180 mila euro. Prima il Comune emetteva bollette che permettevano di incamerare risorse utili a coprire anche i costi del personale. Questa entrata non c’è più e perciò le spese del personale sono andate ad incidere sulle entrate residuali. C’è poi il fondo crediti di dubbia esigibilità, che è stato necessario aumentare, i riconteggi Enel e maggiori spese previste”. Ciò ha fatto sì che ci trovassimo nell’obbligo di fare una scelta. Nel momento in cui non si riesce a rispettare il piano di equilibrio, l’alternativa è ricorrere alla procedura decennale. Oggi prendiamo atto che dobbiamo accedere a questa procedura. Avremo poi cinque giorni dall’eseguibilità della delibera per comunicarlo alla Corte dei Conti e al Ministero degli Interni e poi avremo 90 giorni per redigere il piano. Cosa comporterà lo vedremo nel dettaglio in quella fase anche perché ci sono linee guida della Corte dei Conti da rispettare e simulazioni da fare per le azioni che si possono fare. L’attivazione della procedura di pre-dissesto libera il Comune dall’impossibilità di “modificare le entrate come previsto dalla Finanziaria. Ma ovviamente non possiamo chiedere tutto ai cittadini senza che il Comune modifichi la spesa. Perciò occorre revisionare i conti in uscita. La cosa più complessa da fare (e anche obbligatoria per legge) è la riorganizzazione della dotazione organica del personale dipendente. Entrando in questa procedura le esigenze dell’Ente saranno diverse rispetto a quelle attuali. Dovremo perciò verificare se gli uffici sono correttamente dimensionati, se hanno bisogno di maggiori forze e dovremo accertare le eventuali eccedenze. Sarà un lavoro lungo e difficile. Le buone idee sono buone idee, indipendentemente da dove provengono. In questa occasione abbiamo una serie di ipotetiche azioni su cui potere incidere ma magari ce ne sono altre a cui non abbiamo ancora pensato e che speriamo possano arrivare dalla minoranza. Per ora abbiamo verificato la possibilità di portare a termine il piano di Santonastaso e Triolo, che era la prima fase del nostro lavoro. Ora ci attendono 90 giorni di duro lavoro in cui dovremo elaborare un piano che incida il meno possibile, specie sui servizi che riteniamo non indispensabili ma sono comunque importanti per i cittadini”. La risposta del consigliere Maritano non si è fatta attendere:” Abbiamo avuto solo cinque giorni per esaminare la documentazione che ci avete fornito. Non ci avete coinvolto in alcun modo nell’analisi dei conti del Comune che vi ha portato a stabilire di attivare la procedura di pre-dissesto. Nonostante questo, riteniamo che andare a mettere in atto il piano elaborato dai due commissari avrebbe portato al dissesto del Comune. La vostra scelta è oculata, ma contestiamo la vostra scelta di lavorare in completa autonomia. Avete rinunciato alla nostra collaborazione. Mi auguro che nei prossimi 90 giorni si possa collaborare e lavorare tutti insieme per risolvere i problemi del paese, che sono tanti. Ho esaminato i documenti, ma personalmente non sono riuscito a capire le cause che hanno determinato il buco di bilancio. Credo che questo sia importantissimo. Usando una metafora, prima di attuare una terapia su un paziente malato occorre fare la diagnosi della patologia. Per questo noi proponiamo una commissione di inchiesta presieduta dalla minoranza che vada a verificare punto per punto i passaggi che hanno determinato questa situazione. Sono questioni importanti che ci permetterebbero di evitare errori che potrebbero aggravare le difficoltà economiche del Comune. Riteniamo che sarebbe opportuno interpellare i sindaci e gli assessori al bilancio degli ultimi tre mandati”.
“Per capire da dove si è originato il buco, quanto indietro bisogna andare?”, ha domandato la consigliera Oliva, “e forse l’accensione di così tanti mutui da parte dell’ex amministrazione Malpangotto ha inciso sulle casse del Comune? Forse rinegoziandoli avremmo risparmiato un milione di euro in 11 anni”. “Qui parliamo di condivisione e reciprocità, ma sono passati due mesi dall’insediamento di questa amministrazione. Le minoranze vi hanno lasciato lavorare con la tranquillità necessaria in un momento così delicato e difficile”, ha evidenziato il consigliere Villa, “ e ci siamo resi conto della particolarità e della drammaticità di questo momento e vi abbiamo dato tempo. Oggi approviamo una delibera che segnerà la vita di questo paese, dei suoi cittadini e dei suoi ospiti per i prossimi anni. Il 31 luglio la giunta ha emesso una delibera sul bilancio: sono passati dieci giorni da quando la giunta ha tracciato la linea da percorrere che è quella del pre-dissesto. C’è stato tempo di convocare i dipendenti, la stampa, ma è mancato l’incontro con la minoranza. Avevamo suggerito un incontro ufficiale con la minoranza prima del consiglio di oggi. Pensavamo che il suggerimento fosse stato colto, ma così non è stato. Sappiamo che ci sarà un incontro coi borghettini: è vero che oggi il pubblico è presente, che anche i consiglieri avranno fatto un’opera di sensibilizzazione verso i cittadini. Ma il passaggio pubblico verso i cittadini andava fatto prima del consiglio. I cittadini hanno il diritto di discutere prima qualcosa di così importante. Nell’incontro deve essere fatta chiarezza. Che non significa dire che la strada del pre-dissesto è inevitabile, ma dire ai cittadini chi i sono i responsabili tecnici e politici di questo problema economico così grave. I cittadini vogliono, pretendono che si faccia chiarezza e che vengano presi provvedimenti. Chi ha sbagliato deve pagare. Se tutto questo avverrà noi siamo pronti a metterci al tavolo per delineare il futuro di questo paese. Vogliamo chiarezza, responsabilità e provvedimenti. Se non otterremo tutto questo, se le cose non saranno fatte in modo condiviso, ci muoveremo noi in tal senso”. La risposta dell’assessore Moreno non si è fatta attendere: “Mi rivolgo alle minoranze: se davvero ci fosse un unico colpevole, non pensate che l’ex sindaco Gianni Gandolfo l’avrebbe immediatamente additato per evitare di andare incontro a ciò a cui è andato incontro? Il commissario Santonastaso non avrebbe fatto lo stesso per assurgere al ruolo di salvatore del popolo e vincitore contro tutti? Non lo avrebbe fatto il commissario Triolo o la Corte dei Conti negli incontri avuti con chi di volta in volta aveva il compito di amministrare il Comune? Dare la colpa ai mutui di Malpangotto è discutibile. Se l’ex sindaco avesse trovato un paese con un municipio adeguato, una palestra, una scuola in buone condizioni, non ce ne sarebbe stato bisogno. In questo consiglio non sono mai passate persone disoneste. Ma ci sono stati tanti errori che hanno portato alla situazione odierna. La nostra delibera cerca di ripercorrerne alcuni. Le cause principali finora accertate sono state la rigidità della spesa, i minori trasferimenti dallo Stato ed alcune questioni (maggiori entrate Imu difficilmente esigibili, blocchi alla Finanziaria che bloccavano le entrate, l’esternalizzazione dell’acquedotto e altri fattori) emerse nell’ultimo anno che hanno fatto sì che il piano di riequilibrio non potesse essere rispettato”. Oliva ha aggiunto, non senza una certa soddisfazione: “Ringrazio l’assessore Moreno per aver detto, per la prima volta, che l’amministrazione Gandolfo-Oliva non è la sola responsabile di questo buco di bilancio”, ha ricordato la consigliera Oliva, “ed e’ stata montata un’intera campagna elettorale su questo tema. Ma le responsabilità arrivano da lontano, anche dai tempi di Malpangotto”. “Le mie parole sono state travisate”, ha precisato l’assessore Moreno, “e dire che non ci sono state persone disoneste in questo consiglio non significa dire che è colpa di tutti. Gandolfo è una persona onesta ma si è dimostrata inadeguata nel ruolo di sindaco di Borghetto. Questo è il mio pensiero. Dire che tutti i membri del consiglio sono stati onesti non significa dire che sono stati tutti efficienti nel ruolo amministrativo che hanno svolto. Quando abbiamo votato la sfiducia dell’ex amministrazione, abbiamo specificato che questo avveniva indipendentemente dal buco di bilancio ma anche e soprattutto perché ritenevamo pericoloso il fatto che Gandolfo continuasse a fare il sindaco. Basta pensare che dal 2012 non sono più stati fatti accertamenti Imu: questo ha creato ogni anno una evasione fiscale pari a 500 mila euro. Circa il ridiscutere i mutui, è costoso. Consigliere Oliva, voi avete amministrato per quattro anni: se riteneva che ci fosse qualcosa che non andava nella gestione del Comune, la precedente amministrazione poteva agire. Le entrate si sono ridotte a partire dal 2014 e quindi già al vostro terzo anno di mandato si poteva già intuire qualcosa circa l’esito che c’è stato. Dal canto nostro, l’allora minoranza ha spesso evidenziato alcune questioni di bilancio”. “Personalmente, non ho le vostre competenze per distribuire patenti di inaffidabilità”, ha messo in evidenza il consigliere Maritano, “ma noi non difendiamo nessuno, vogliamo solo verificare le cause del buco. Il problema non è solo recuperare il disavanzo, ma anche ripianare i 150 mila euro di passivo che il bilancio attuale fa registrare ogni anno. Sono fondi che andranno recuperati sulle spalle dei cittadini residenti e non”. “Personalmente, avrei fatto a meno di attivare questa procedura di pre-dissesto e io stesso faccio parte di quel gruppo di persone che vorrebbe conoscere i responsabili di questa situazione. A due mesi dall’insediamento ci troviamo a dover fare i conti con queste difficoltà, che incideranno notevolmente sull’attività del Comune. Continuo a pensare che le responsabilità di Gandolfo siano innegabili. Questo Comune era una nave senza un buon capitano”, ha concluso il sindaco Canepa. La pratica è passata con voti della maggioranza e l’astensione dei gruppi di minoranza. BS |