Dalla Gronda alla Margonara

Dalla Gronda alla Margonara
tra trenette al pesto e fritto misto

Correva l’anno 1990 , c’erano nel piatto 662 miliardi per la realizzazione della bretella (ora chiamata gronda) Voltri – Rivarolo, un’opera di cui, chi guida da quelle parti e principalmente le aziende che operano in val Polcevera ne conoscono l’importanza, tanto è vero che a distanza di 20 anni tale opera sarà alla fine realizzata, con costi più che decuplicati e in notevole ritardo rispetto alle esigenze dell’economia locale, nonché con l’ulteriore aggravamento della pressione del traffico sul ponte Morandi, unica via di accesso a Genova dal Ponente. 

Il nostro Governatore, allora vicesindaco di Genova andò (pare) a mangiare le trenette al pesto presso i cittadini che abitavano vicino al tracciato   e alla fine si bloccarono tutti i lavori, già appaltati e in via di esecuzione, con la conseguente chiusura dei cantieri e pagamento di sostanziose penali. 

Passano gli anni e la stessa cosa accade qui a Savona: il nostro Governatore è venuto quest’estate a mangiare, questa volta, penso, il fritto misto, presso le baracche ancora esistenti alla Margonara assieme alle “mamme” che ora ringraziano, ed ecco che, come fece allora per la Gronda, oggi blocca il Porticciolo per salvaguardare i piccoli interessi di bottega degli amici. 

Peccato che, come allora, qualora si bloccasse realmente la realizzazione del porto, scatteranno i contenziosi da parte delle imprese che hanno per 13 anni elaborato progetti, modificato piani seguendo le bizze dei vari uffici regionali competenti, perchè non dimentichiamo che il porticciolo fu inserito nel piano regionale e di conseguenza il gruppo Gambardella ha investito nei progetti   alla luce di tale piano e con il pieno supporto politico del Partito Democratico , nelle persone autorevoli del Sindaco di Savona e del, a suo tempo, Assessore ai Lavori Regionali Carlo Ruggeri. 

Ora, dopo 13 anni bellamente Burlando (che se non mi sbaglio è del Partito Democratico) si sveglia dal grande sonno e dice…..ci siamo sbagliati!

 Tutto potrebbe essere anche accettabile , se a pagare le spese dei sicuri contenziosi (senza considerare il danno erariale) fosse chi li crea, purtroppo in questo paese se i danni li faccio io che sono un privato, sicuramente pago di tasca mia, se invece i danni li fa un amministratore della cosa pubblica alla fine chi paga è la collettività.

 La vicenda Margonara, a parte il discorso di pura economia e cioè che non si può barattare oltre 1500 posti di lavoro creati da privati con soldi privati e principalmente provenienti dall’estero, con il privilegio dei pochi di poter usufruire della spiaggetta sotto casa due mesi all’anno o delle baracche-pied a terre a buon mercato dei compagni , c’è anche da considerare i danni che la collettività dovrà alla fine pagare, incluso il tanto abiurato progetto Fucsas ,a suo tempo imposto per rabbonire Rifondazione Comunista. 

La situazione economica nazionale è grave, pochi ancora se ne rendono conto, quando senti parlare la gente specie quelli di sinistra, non fanno che parlare di diritti sbandierando la Costituzione, però si dimenticano troppo spesso che se non ci sono risorse i diritti restano sulla carta che piaccia o no. 

Purtroppo troppo pochi ancora hanno capito che se Tremonti fa i tagli, non li fa perchè è sadico o perchè gode ad avere nemici questuanti, ma lo fa perchè “palanche “ non ce ne sono più e di debiti non se ne possono fare ulteriori, dopo ciò che ci ha lasciato il decennale compromesso storico degli anni 90 (chiamato da Pannella “ammucchiata”) che ci ha lasciato in eredità il 120% di defit sul PIL conseguente alle spese pazze e clientelali condivise per il 95% in parlamento dall’allora PCI. 

In questa situazione critica abbiamo un Governatore che dalla Gronda alla Margonare tra cene e pranzetti si fa convincere da pochi contro l’interesse di molti e fa pagare i danni a tutti. 

La Liguria è una regione con un territorio stretto fra catene montuose e il mare, poco adatto agli insediamenti industriali, la nostra unica importante risorsa è la portualità, si può capire che certi concetti non siano percepiti dalle “mamme” ma che il nostro (purtroppo ) Governatore non abbia questa sensibilità mi induce a essere pessimista sul futuro dei giovani liguri residenti in una regione che si sta gradatamente staccando economicamente dalla produttiva Padania, per agganciarsi inesorabilmente al profondo Sud , se non addirittura al nord Africa dove le coste sono incontaminate e rigogliose di alghe unicum e di praterie di Oculine varicose e le mamme portano i bambini a spiaggia vicino alle loro capanne, ma che desiderano per i loro figlio un futuro di cemento. 

Silvio Rossi

LEGA NORD

 

 

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