INCREDIBILE MA VERO
“Comunichi al Senatore Agnelli che nei nuovi stabilimenti Fiat devono esserci comodi e decorosi refettori per gli operai.
Gli dica che l’operaio che mangia in fretta e furia vicino alla macchina non è di questo tempo fascista. Aggiunga che l’uomo non è una macchina adibito ad un’altra macchina”. Benito Mussolini |
A Roma mentre erano in corso le trattative per il rinnovo del contratto collettivo dei metalmeccanici. I lavori già procedevano a rilento per la litigiosità delle parti, quando giunse la notizia che, a Torino, la Fiat, adducendo come pretesto le difficoltà economiche del momento, aveva licenziato duemila operai. L’annuncio inatteso congelò le trattative, i sindacalisti abbandonarono l’aula e una loro delegazione si rivolse direttamente al Duce per chiedere un suo intervento chiarificatore. Ricevuta la delegazione e messo al corrente di quanto era accaduto alla Fiat, Mussolini fu molto duro nei confronti del senatore Giovanni Agnelli. “a questo signore” disse rivolgendosi ai presenti “sono stato io a dargli il laticlavio e credo che adesso sarò io a mettergli le manette. Bisogna che, con le buone o con le cattive, si tolga dalla testa l’idea che la rivoluzione fascista sia stata fatta per consentire ai magnati dell’industria, come lui, di fare strame dei lavoratori. Voi non lasciatevi intimidire. Avrete tutto il mio appoggio“. |