Ieri abbiamo pubblicato …le dichiarazioni ….del 2009 di Canavese e del CIMA (Centro Internazionale di Monitoraggio Ambientale) di quanto sarà positivo l’impatto ambientale della piattaforma.
Oggi pubblichiamo la risposta (sempre del 2009) del MODA
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IL MODA RISPONDE A CANAVESE:
NO ALLA PIATTAFORMA MAERSK
Il MODA di Savona, riguardo al progetto per la piattaforma containers di Vado L. della Maersk che ha ricevuto recentemente parere positivo dalla Commissione di VIA regionale, intende rispondere a quanto dichiarato dall’ Ing. Canavese dell’Autorità portuale di Savona sulla stampa locale (vedi La Stampa del 16/07/09 ed Il Secolo XIX del 15/07/09) secondo cui “Il via libera (della Regione) conferma che il progetto della piattaforma non va a determinare alcuna negatività sull’ambiente sia terrestre che marino, così come emerso dallo studio di impatto ambientale condotto da Maersk con Technital e Grandi Lavori Fincosit”. Ecco le nostre considerazioni… |
a.”Caratteristiche dei fondali e qualità dei sedimenti”. A pag. 19 si legge “Nei mesi di Maggio Giugno 2008 sono state condotte specifiche indagini…mirate allo studio nel dettaglio dello strato di limo superficiale avente spessore da 8 a 10 metri, che ricopre l’intero fondale su cui sarà realizzata la piattaforma multifunzionale” e ancora “I risultati hanno dimostrato che nei primi 6 metri di fondale… è presente una contaminazione diffusa attribuibile a metalli pesanti (Arsenico, Cadmio, Mercurio, Piombo, Zinco, Stagno) Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) ed idrocarburi pesanti (C> 10). I risultati, inoltre, cofermano quanto già riscontrato nel 2006, nell’ambito delle verifiche preliminari di qualità ambientale fatte condurre dall’Autorità portuale.” La forte contaminazione dei fondali di fronte a Vado è inoltre documentata da pubblicazioni scientifiche fin dal 2001 in cui l’ARPAL regionale certificava la presenza oltre che di metalli pesanti e IPA anche di PCB, diossine e furani tutte sostanze ad altissima tossicità anche a basse concentrazioni e con effetti tossici dei sedimenti sugli organismi marini. Vedi anche lo Studio ” Heavy Metals in Coastal Sediments of the Ligurian Sea off Vado Ligure” di R.M. Bertolotto et altri di ARPAL e CNR del 2003 (vedi allegati fondali inquinati) b.”Impatti durante le fasi di realizzazione”. A pag. 45 leggiamo ” ..le principali lavorazioni sono: le attività di dragaggio e le attività di riempimento e versamento previste, includendo il riutilizzo del materiale dragato nell’ambito delle strutture previste in progetto.”… ” per la qualità delle acque marine costiere le attività di movimentazione del materiale dragato, cioè lo scavo ed il deposito nelle strutture previste, potrebbero determinare un rilascio di sostanze contaminate in acqua, vista la natura dei sedimenti. Il rilascio potrebbe avvenire tramite la dispersione di materiale in sospensione (propagazione della torbidità), la fuoriuscita di acqua potenzialmente contaminata durante le fasi di consolidamento all’interno delle strutture in cui saranno collocati ed il permanere degli stessi nelle strutture.” Per la dispersione degli inquinanti in mare durante lo scavo dei fondali sono previste come “misure di mitigazione” solo generiche attività di monitoraggio c.”Circolazione idrica e tempi di ricambio” A pag. 16 si conclude che dalle analisi effettuate le aree incluse nell’area portuale ” hanno tempi di ricambio che possono essere valutati nell’ordine massimo di alcune decine di ore, garantendo,quindi, anche in caso di sversamenti accidentali di materiale inquinante, un sufficiente ripristino della qualità dell’acqua”. In conclusione noi pensiamo che, considerato quanto sopra riportato, durante il dragaggio (b) dei fondali contaminati (a) ci sia il rischio reale che le sostanze inquinanti vengano disperse in mare potendo così raggiungere rapidamente, visto la direzione delle correnti, il mare aperto (c) e i fondali di Ponente con relativa contaminazione come è accaduto per i fondali di Varazze e Albisola contaminati dal cromo della Stoppani di Cogoleto (Allegato fondali inquinati) Noi riteniamo quindi che la Commissione regionale di VIA abbia lavorato non considerando tali problematiche e chiediamo, sulla base di tali osservazioni, che la costruzione della piattaforma Maersk non venga consentita in un sito così inquinato. D’altra parte anche il Presidente della regione Liguria Burlando a proposito di tali problematiche ambientali ha affermato : ” … Altra questione è il miglioramento ambientale del sito, questione da affrontare sia nel caso che la piattaforma venga realizzata, sia nel caso contrario.” Savona, 17 luglio ’09 Dott. Virginio Fadda (Biologo) Dott. Agostino Torcello (Medico pneumologo) MODA Savona
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