Ai “compagni” di Rete a Sinistra

AI “COMPAGNI” DI RETE A SINISTRA SAVONA
Pure la lista civica della Battaglia ha battuto un colpo, ma da Rete a Sinistra tutto tace… In mancanza di un incontro pubblico provo a scrivere queste righe sperando che trovino spazio da qualche parte. I compagni di Rete a Sinistra Savona se la stanno cantando e suonando da soli.
Ho seguito con piacere Rete a Sinistra fin dalle regionali, sperando che potesse diventare un modello anche a livello nazionale. La realtà savonese mi è sembrata acerba sin dall’anno scorso: più che una nuova casa per la sinistra partitica e non, qui a Savona Rete a Sinistra sembrava il solito accrocchio di partiti, con le fatiche che si porta dietro una realtà di questo tipo. Insomma, una Sinistra Arcobaleno dei giorni nostri. Queste fatiche sono emerse… 

anche nel formulare la proposta per le elezioni comunali: l’appuntamento delle comunali ha visto i partiti giocarsi il candidato a sindaco fino al fotofinish, con evidenti ricadute sulla campagna elettorale e sul risultato delle urne. Il nome di Marco Ravera, seppur “giovane”, ha rispecchiato il vecchio della politica, una brava persona che ha vissuto di politica per 15 anni, che a settembre 2014 ha accettato un incarico nel CDA di ATA in quota Rifondazione Comunista, assecondando quel sistema che vede nella politica un poltronificio. Paradossalmente Anna Traverso sarebbe stata un candidato più nuovo e innovativo.

Viste le premesse, il 5% della lista E’ un risultato quasi miracoloso. Ma se andiamo ad analizzare i dati, qualcosa salta all’occhio:

SEL, PRC e PdCI hanno preso meno della metà dei voti rispetto alle comunali 2011, e inoltre di 1450 voti 1320 sono voti di preferenza: un dato da lista civica. Andando poi a spulciare le preferenze, un terzo dei voti di preferenza sono stati presi dai primi 4 candidati esterni ai partiti, mentre i 4 candidati dei partiti hanno portato a casa a malapena 300 voti. Menzione d’onore per Marco Ravera, che ha preso meno preferenze della sua lista, e la cosa grave è che molti disgiunti sono andati a Daniela Pongiglione, una sfiducia nei confronti di Ravera.

E ora cosa fare? Un segnale di cambiamento sarebbe necessario. Le urne hanno dato un verdetto chiaro. I partiti di sinistra a Savona non esistono più, mentre esiste un progetto dove gli indipendenti che ci hanno messo la faccia sono stati premiati dal voto. Perchè non lasciare spazio a loro?

Ma che dico, perchè pensare a ricostruire la sinistra a Savona, abbiamo da salvare quel poco che rimane dei partiti di sinistra che più di sinistra non si può…

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