E’ morto il geometra Remigio Burastero

Loano, è morto il geometra Remigio Burastero
Diventato benestante e ricco di umanità
Ogni giorno si recava al camposanto sulla tomba dell’unico figlio
 
Loano – Un’altra figura di primo piano del mondo economico e imprenditoriale loanese se n’è andata. Il geometra Remigio Burastero, 82 anni, ha chiuso gli occhi per sempre nella sua abitazione- Villa Biancheri (ex ammiraglio) di via Dei Gazzi. Non era un personaggio pubblico, ma molto noto in città e nel comprensorio. Originario della frazione Verzi, si era fatto da solo, con la gavetta. Accumulando, con la moglie, Maria Chiara Bruzzone, origini albenganesi, insegnante in pensione, uno dei maggiori patrimoni immobiliari della città. Non solo, i coniugi Burastero avevano perso, in un tragico incidente stradale, l’unico adorato figlio; morto in sella ad una “Vespa”, sulla statale Aurelia. Un dolore mai affievolito neppure dal tempo. Per Remigio Burastero ogni mattina visita al camposanto; il saluto alla tomba del figlio era una tappa della sua giornata. Per 365 giorni l’anno.
Burastero aveva esercitato l’attività commerciale di costruttore e di vendita di materiale edile, nell’immobile, sulla via Aurelia, che ha ospitato a lungo la caserma dei Carabinieri, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di via Cesarea. Risale a quel periodo la grande amicizia che lo legava all’allora maresciallo della Benemerita, Giuseppe Pantè, tra i migliori comandanti che abbia avuto Loano. Persona retta, preparata, severa ed umana.
Dopo la chiusura dell’attività, Remigio Burastero ha trascorso la vecchiaia amministrando senza esibizionismo il patrimonio di famiglia. Senza perdere mai il funerale di un amico, di un conoscente. Vicino e solidale, con la moglie, attraverso opere di bene e beneficenza, sempre nella massima discrezione, anzi nell’anonimato.
Un loanese vecchio stampo, un borghese che ha saputo farsi apprezzare dai suoi concittadini. Ricco di umiltà, rispetto, semplicità, educazione.
Ho lottato per alcuni anni contro un male insidioso, l’aveva quasi superato. Colpito da ictus e ricoverato al S. Corona, non è più riuscito a riprendersi. Si è spento assistito dalla moglie e dai nipoti. I funerali domani, mercoledi, 24, alle 15, nella parrocchia dell’Immacolata di via dei Gazzi.
L.C.
Condividi

Lascia un commento