PIANI DI SVILUPPO RURALE

PIANI DI SVILUPPO RURALE. PRONTI ATTENTI VIA?
Desidero segnalare che purtroppo nella realtà i cordoni della borsa sono molto più stretti, anzi per i piccoli agricoltori quasi sigillati.
Fatto sta che per accedere a quasi tutti i contributi del Piano di Sviluppo Rurale...LEGGI… bisogna avere una certa dimensione aziendale, calcolata secondo tabelle rinnovate che affermano che in Liguria (!!!) devi avere settantamila metri di uliveto, oppure sedicimila metri di ortaggi, o quattrocento alveari, e via giganteggiando.
Dimensioni assai consistenti, che al momento taglierebbero fuori la mia e moltissime aziende liguri, o peggio le costringerà a capriole formali, o ancora più grave a modificare sostanzialmente i propri orientamenti produttivi al solo fine di rientrare nelle tabelle.
Sui giornali avrete poi letto che per i giovani che avviano una azienda sono previsti  venticinquemila e passa euro a fondo perduto e notevoli aiuti negli investimenti. Purtroppo mi consta che fare la domanda devi avere la dimensione suddetta. Avete letto bene, è proprio così. E quindi una giovane coppia che vorrebbe avviare una attività di allevamento di capre alla Vesima dovrebbe avere sessanta capre prima di poter chiedere i soldi per fare la stalla (e in nero, perché se apri la partita iva poi non puoi più chiedere i contributi di avvio attività).

Per ora noi siamo esterrefatti, poi magari ci passerà e troveremo le energie per reagire.

A ognuno di voi lascio un pensiero – scusami se sarà doloroso, ma mi pare necessario: queste nefandezze spacciate per “aiuti ai giovani agricoltori” sono solo un esempio del modo di gestire – spesso indirizzandolo verso le mani meno meritevoli e le tasche più capienti – molto denaro che proviene anche dalle tue tasse.

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