DOSSIER TRIESTE!!!
Da noi nessuno ne parla, eccezion fatta per i blog online, ma dalle parti della Venezia Giulia, segnatamente sul quotidiano.. “Il piccolo” di Trieste,… l’argomento e’ all’ordine del giorno.
La Maersk e’ pronta a dirottare il suo traffico sul progetto di terminal finanziato da Unicredito con 1 miliardo di euro e che si propone di diventare lo sbocco adriatico delle merci cinesi per invadere il centro Europa, paesi ex comunisti compresi. Nel frattempo il governo della Cina, sta “aiutando”la Grecia ad uscire dalla crisi ed ha messo mano al portafoglio comprandosi il porto del “Pireo”.
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Come si e’ addivenuti a questo colpo di scena, che seppellisce le “ambizioni” di Canavese, ma al tempo stesso rilancia i terminalisti liguri di Genova e La Spezia, cacciando il concorrente danese nell’alto adriatico? Semplice: qualcuno ha “tradito” gli impegni formali di solidarietà “ligure” ed ha lavorato per Trieste, pur essendosi impegnato per Savona. I nomi? Fabrizio Pallenzona, di Unicredito, presidente di s.l.a.l.a.
Dove siedono anche gli scali di Genova e Savona, speranzosi nella logistica alessandrina; Maurizio Maresca, di Impregilo (gruppo Gavio) già Presidente del porto di Trieste, attualmente consigliere economico di Marta Vincenzi, sindaco di Genova, il cui marito e’ dipendente del gruppo tortonese; Claudio Burlando, Presidente della regione, che ha simulato di appoggiare Maersk pur sapendo della contrarietà dei genovesi, ormai conclamata. Altri “traditori”: Luigi Negri, Presidente del Sech di Voltri, che subentrando a Spinelli nella darsena toscana di Livorno, diventa il maggior terminalista di contenitori dell’alto Tirreno, senza avere tra le scatole la multinazionale danese! Tutti contenti, quindi, soprattutto i vadesi, anche se Canavese continua a dire che i lavori nella “baia dei pirati” sarebbero già iniziati! Come i soldati nipponici del pacifico, prolunga la sua battaglia sempre più solo! Perché lo fa? Tra 2 anni scadrà da Presidente del porto: e’ giusto che pensi al suo avvenire. |