SANTA PASQUA
I VALORI MORALI DI UN RIFONDAROLO
Dario Lavagna il giovane rifondarolo Consigliere in Comune a Savona in rappresentanza di Rifondazione Comunista, sembrava temprato dalla ferrea scuola del Partito e dei valori del Comunismo duro e puro, invece esperto veterano che ha capito tutto del nuovo modo di essere sempre presente in politica, ha pensato di tradire e convertirsi ai nuovi e più convenienti canoni prendendo esempio da Quaini o Scilipoti o dal simpatrico Razzi quali voltagabbana di turno e fulgido esempio della nuova classe politica, che di volte in volta, alla bisogna, tradisce ideali e valori, se mai ne hanno avuti, diventando servi del potere e dei potenti di turno.
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E come di consuetudine e consolidata prassi anche il Lavagna accusa a sua volta di tradimento i suoi amici e compagni di partito, e a giustificazione, come si evince nella sua piccata risposta a Ferraro, rimarca il suo ruolo di indipendenza di moralità e serietà.
Pur non entrando, almeno per adesso, nel Partito Democratico il suo impegno sarà quello di costruire una sinistra moderna per questo ha abbracciato gli ideali della Paita, futura candidata alla Presidenza della Regione, di cui e rimasto ammaliato da tanta concretezza e dalla sua proposta politica.
Resta esterrefatto della richiesta di lasciare il posto di Consigliere in Comune avanzata dal Segretario di Rifondazione Comunista Ferraro, in quanto lui risponde ai suoi circa 100 elettori dimenticando che sono elettori di Rifondazione e non suoi.
Per cui anche se in quaresima e vicinissimi alla Santa Pasqua, invece di fare venia e sventolare un ramoscello d’ulivo in segno di pace, il Lavagna ribadisce che resterà beatamente e comodamente in Consiglio Comunale, continuando a prendere i lauti “Gettoni Politici” che fanno comodo e nel tempo libero continuerà ad impegnarsi nella CISL. Non saranno certamente alcuni ex compagni rifondaroli a rendergli indigesta la ”Colomba Pasquale“ a cui quest’anno aggiungerà un bel zabaione.
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