Cengio, Consiglio con Melgrati

CENGIO 
ANCHE CON MELGRATI E’ STATO UN CONSIGLIO BANALE
Ho visto l’articolo: Consiglio comunale a Cengio/ Melgrati: “Clamorosa la chiusura del sindaco”…LEGGI

Così ho riflettuto sullo sbalordimento di Melgrati.
A sbalordire, più che altro, è la facilità con cui Dotta & family & claque più o meno importante, tentino con evidente fatica (tanto da ritenere necessario scomodare Melgrati, si spera altrimenti impegnato in faccende ben più importanti) di mistificare i fatti.
Non dite che quello era un Consiglio comunale importantissimo perché si sarebbe dovuto parlare di scuola: rileggetevi l’ordine del giorno (che di scuola non parla proprio: si attende il deposito della relazione dell’ing. Fenoglio e poi se ne riparlerà con la cittadinanza, come due giorni prima del Consiglio il Sindaco ha ancora dichiarato alla stampa). Era un Consiglio…
 comunale banalissimo, che si è distinto solo per il fatto che la minoranza – non avendo altri espedienti per mettersi in evidenza – ha invitato Melgrati a partecipare. 
E’ comunque rimasto un Consiglio banale. 
Riesaminate (o provateci, almeno, a riesaminare, mettendoci un po’ di coscienza) con obiettività i fatti accaduti in Consiglio.
Io c’ero.
Di imbarazzante c’è stato solo il solito sistema esasperatamente polemico che adotta la minoranza per sfogare il bruciore sempre fortissimo per la perdita delle elezioni (visto che tanto la minoranza torna sempre a parlare di quello), come se non fosse già passato abbastanza tempo per potersene fare una ragione e iniziare finalmente a contribuire in modo effettivo al bene del paese, che evidentemente non è in pole position nei pensieri della minoranza (se perde il suo tempo ad organizzare le trasferte marzoline di politici regionali).

Ad imbarazzare sono state le polemiche vacue, trite, ripetute, insistenti, cattive, urlate, contrarie alla logica, al buon senso e al fatto notorio (non ditemi che qualcuno possa fondatamente dar la colpa al Sindaco se una banca decide di chiudere una filiale o se la Posta riconosce di non poter sostenere il costo per tenere aperti due uffici in un paesucolo come Cengio).
 La decisione del Sindaco di chiudere il Consiglio comunale è intervenuta quando – finita la parte più o meno civilmente accettabile di discussione – sono iniziate le già viste comiche finali, con urletti, strepiti e giugulari gonfie dei soliti attori che – andando sempre sopra le righe – hanno dimostrato ancora una volta di non masticare bene il metodo Stanislavskij. L’immedesimazione non è parodia ed io ho visto solo banale parodia. 
Quella sera, al contrario di quanto dice Melgrati, forse il Segretario comunale era l’unico a non essere imbarazzato, siccome è ormai abituato a questi faticosi show cengesi. 
Anche il film più bello, all’ennesima replica, lascia indifferente persino il cinefilo più sfegatato. 

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