“padre putativo” per la chiusura degli ospedali psichiatrici,o “manicomi”, venne approvata il 13 maggio 1978 senza il Regolamento d’Applicazione, cambiando il modo di curare i malati, prevedendo una serie di strutture tra cui il centro di ricovero per le malattie acute ( molto scarsi), l’ambulatorio per le terapie farmacologiche (distributori di manciate di pillole ), i centri diurni, le case famiglie. Queste strutture devono essere organizzate in sinergia dai Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze, che a loro vota dipendono dalle Asl. Le critiche alla legge Basaglia, che sono tante, riguardano proprio il funzionamento, a volte inadeguato, di tali strutture territoriali che lasciano senza assistenza larghe fasce di malati, che a dire la verità a 35 anni dalla chiusura dei “manicomi”, non hanno sempre consentito la concretizzazione dei Progetti-Obiettivo per la prevenzione, cura e riabilitazione della disabilità mentale. Il risultato? Ancora oggi febbraio 2015 non si riscontrano adeguati positivi risultati, se non poche eccezioni. Le famiglie risultano spesso in difficoltà per il reperimento dei Servizi, difficoltà che sfociano spesso nella disperazione od in scelte sbagliate. Nella n/s Italia non mancano “diversioni politiche”, mentre sono urgenti priorità sociali. L’Italia dedica o dedicava (non si capisce più nulla in questa selva selvaggia, come dice il Poeta),il 3,4% del budget per la salute mentale, mentre la Tanzania il 7%, l’Australia il 10%, l’Inghilterra il 12%, l’Europa circa il 5% con un bilancio molto, molto negativo. Secondo il Def, Documento Economico Finanziario al Servizio Sanitario Nazionale dal 7,1% al 6,7% passa il budget che in effetti va a colpire sui cittadini il costo dell’assistenza sanitaria, ancor più, su malati cronici, disabili fisici, handicappati psichici. Vergogna ! quando si sentono pensioni d’oro. Purtroppo viene diffuso l’odio, un pericolosissimo veleno, che deriva non da una battaglia, ma da una guerra fratricida che non consente alla politica di esaminare queste priorità ! L’avvenimento più ricorrente che sta avvenendo nel nostro disorientato Paese, è la nascita di Partiti o Movimenti Politici per scissione o differenze che raggiungono la soglia dell’intolleranza ideologica, per far scattare il meccanismo della “segmentazione”, della “divisione” di pensiero, della “comodità” ai Partiti od “altro”, in una parola : la creazione di gruppi politici di potere che vanno ad ingrossare le spese del bilancio dello Stato (quando ne sarebbero sufficienti solo due Parti Politiche ! un bipolarismo puro, se non va bene l’uno passare all’altro) e noi: non facciamo politica per nessuno! Mentre si discute di povertà, di crisi economiche, di diversioni politiche, le famiglie sono chiamate a sobbarcare una situazione economica alquanto precaria di vera nuova miseria e di sostegno ai loro congiunti, soprattutto quando sono in condizioni di marcata disabilità psico-fisica, come handicappati mentali, ciechi assoluti, sordomuti, lavoratori con drepanocitosi o talassemia major. I disabili fisici ed agli handicappati psichici in media ricevono euro 275,87 mensili! Una vera vergogna rispetto a coloro che vivono con notevoli redditi. Non si possono definire “fenomeni naturali”, la insicurezza dei nostri ospedali, la scarsità di strutture sociali, i continuati stupri molto ricorrenti che non sono altro che mostruose azioni che danneggiano irrimediabilmente la dignità della donna, violenze tra adolescenti, aggressività tra consanguinei, omicidi di facile esecuzione o per banali motivi. Si devono definire “fenomeni innaturali” la dispersione delle virtù naturali, dell’etica, delle ingiustizie, dell’odio che si va insinuando nella gente di quello che non è più una “battaglia”, ma è divenuta una guerra : una guerra fratricida! Vanno considerati come “priorità assoluta” i segnali sempre più forti di sofferenza ed insofferenza spesso derivanti da menti non solo perverse ma psichicamente instabili, circostanze a volte drammatiche, che il Legislatore dovrebbe arginare prima che la situazione divenga esplosiva e pericolosa per l’ordine pubblico. La politica molto impegnata in inutili litigiosità, l’odio, ripeto, che la situazione sociale va assorbendo in una maniera allarmante, situazioni familiari drammatiche, persone allo sbando, trovano le Istituzioni, più che disorientate disattente, che non percepiscono le priorità sociali soprattutto il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione e non promuovono quelle necessarie iniziative tendenti ad ampliare la qualità della vita e la tutela giuridica del malato e dei familiari. Ma è inconcepibile che non si è ancora valutata e capita in appieno la patologia del disagio mentale! La famiglia, in cui insiste il “malato” e dai dati statistici del Censis il 15% delle stesse ha componenti con problemi mentali che si aggravano sempre più : questo è il vero ed unico “soggetto” sul quale grava la responsabilità di ogni intervento. E quando la famiglia si “ammala” di fronte alla scarsità ed al fallimento degli interventi dell’Ente Pubblico: allora resta sola!
FRANCO COSTANTINO
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