UNITI PER LA SALUTE

Comunicato di Uniti per la salute e lettera pervenutaci oggi dal dott. Stevanin, estensore della perizia giurata presentata ieri
 in Sala Rossa a Savona.
La verità e nuda

Precisiamo che la nostra associazione non ha altro fine se non quello di attivarsi per la tutela della salute, senza posizioni ideologiche, né alcuna ostilità pregiudiziale (perchè poi?). Crediamo certamente di poterci definire un’associazione di cittadini seri, che – non si dimentichi mai – vivono nel territorio ed hanno – fino a prova contraria -il diritto ed anche il dovere nei confronti di se stessi e dei propri figli di conoscere tutto quello che riguarda l’ ambiente in cui vivono. Questa ricerca di verità ci costa molto sia in termini di risorse umane sia in quelle economiche. Nella fattispecie , ci siamo trovati di fronte ad un progetto presentato dalla Centrale che presenta l’assioma    e per contro la regione Liguria con la relazione tecnica 134/214 che evidenzia più che perplessità “…tali limiti risultano superiori a quelli considerati nello scenario “post operam” e che, se corrispondessero al normale esercizio, renderebbero solo virtuale la prospettata riduzione delle emissioni …”

Noi riteniamo già quella della regione Liguria una posizione terza ( a meno che non si voglia definire strumentale o pregiudizialmente ostile la relazione tecnica della regione).

Ma proprio perché non abbiamo posizioni preconcette , abbiamo voluto una ulteriore verifica per approfondire la delicata questione, ci siamo rivolti ad una qualificata società a cui abbiamo chiesto di farci una valutazione utilizzando gli stessi dati di emissione forniti dall’azienda (anche se avremmo preferito avere dati verificati da un soggetto pubblico), abbiamo chiesto semplicemente di farci conoscere la verità .

Chi ha firmato- e giurato in tribunale la veridicità della perizia- è persona qualificatissima, e giunge a conclusioni inequivocabili “ si ritiene che da quanto riportato nello studio di impatto ambientale non sia attendibile il miglioramento ambientale…anzi appare …che lo scenario post operam sia peggiorativo delle condizioni ambientali e sanitarie..”(sul nostro sito il testo completo).

A questo punto siamo convinti di avere in mano un quadro chiarissimo, con pareri terzi e anche quarti.

Si vuole fare un ulteriore perizia? Perché no, a patto che sia fatta con metodologie corrette e condivise con verifiche ai camini (definizione del/dei marker) ed all’ambiente circostante mediante campagne di monitoraggio ai sensi del D.M. 60 del 2002 e impostazione ragionata degli analiti da monitorare.

Uniti per la Salute

 

 

mail inviataci oggi dal dott Stevanin

 

Ho letto e sentito i filmati. Quello che posso dire è che risulta sconsolante che dopo tre anni servano pochi euro (ma socialmente un capitale) e 6 giorni di lavoro per spiegare concetti “elementari” e richiedere metodi di analisi (cicli virtuali di utilizzo) di verifica inclusa una fotografia della situazione ante operam della qualità dell’aria fatta secondo metodiche normate.

Ultimo concetto: il nostro breve lavoro si basa su dati TIRRENO POWER e

ribadisco che da un colosso industriale non mi aspetto COMUNICAZIONE ma INFORMAZIONE. E dagli enti (a tutti i livelli) mi aspetto umiltà e valutazioni.

Non una “battaglia” tra tecnici o titoli accademici o chi ha fatto che

cosa ma una ottemperanza del PRINCIPIO DI PRECAUZIONE che prevede analisi e metodi incontestabili. Principio che in questo particolare progetto risulta “pilastro” per la sua fattibilità. Concetto espresso dai promotori.”

 

Cari saluti.

Marco Stevanin

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