Sempre a proposito dell’emergenza sanitaria….

 
COMUNICATO MEET UP DELLA VALBORMIDA
Sempre a proposito dell’emergenza sanitaria….
Ovviamente non concordiamo con quanto dichiarato da Briano in questi giorni perché riteniamo che il sindaco sia autorità sanitaria locale e quindi, in concorso con il proprio consiglio comunale, il responsabile della condizione di salute della popolazione e, anche se non gestisce più direttamente il servizio sanitario, il D.lg. 299/99 gli affida potere di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle ASL. Il sindaco ha quindi….
…ampi compiti e soprattutto deve conoscere lo stato di salute della popolazione e nel caso in cui le condizioni ambientali fossero invivibili o se esistessero pericoli incombenti, deve emanare ordinanze contingenti ed urgenti con efficacia estesa al territorio comunale.
Invece di accusare noi di aver scoperto “acque termali” dovrebbe pensare a questo e magari rivedere la sua posizione nei confronti dell’ASL che a quanto pare anche se “penalmente responsabile”, in caso di disgrazia, non lo solleverebbe da sue eventuali responsabilità.
L’ASL non dovrebbe essere fatta “ragionare” sulla gestione di questo tipo di emergenze ma dovrebbe essere messa nelle condizioni di obbedire alle ordinanze del sindaco, emesse a tutela della salute e sicurezza dei suoi cittadini.
Giudichiamo sensato invece quanto dichiarato dalle pubbliche assistenze in merito ai mezzi in dotazione che pur efficienti e dotati non possono comunque ancora volare in presenza di blocchi stradali a meno che l’ASL non disponga di ambulanze più moderne, magari a “decollo verticale”.
Non reputiamo l’ASL responsabile della viabilità ma di una struttura ospedaliera attualmente non in grado di sopperire ad emergenze in determinate situazioni in cui il rischio a carico della salute dei cittadini aumenta con il peggiorare delle condizioni ambientali in valle.
Fortunatamente dai “numeri” in possesso dell’ASL pare che i valbormidesi non dovrebbero correre il rischio di morire di appendicite acuta ma di patologie neurologiche e cardiologiche, in attesa che venga riaperta la strada per la riviera.
 
Dubitiamo che questi numeri si riferiscano solo a “codici rossi” ma crediamo possano comprendere anche gialli e parte dei verdi che in caso di maltempo e isolamento potrebbero non arrivare in tempo al tanto declamato “apposito svincolo autostradale a servizio del S. Paolo” ma probabilmente non riuscirebbero a varcare i confini della ValBormida. 
Comunque, desiderosi di non voler assistere ad eventuali “tragedie” a carico di valbormidesi, ci stiamo attivando con i consiglieri piemontesi del Movimento per presentare in Regione Piemonte una mozione con la quale si richiede alla giunta di stipulare un accordo con la Regione Liguria, come voluto dal Patto della Salute 2014-2016 siglato il 20 luglio 2014, e che quindi i pazienti gravi siano portati nella struttura adatta più vicina (ospedale di Ceva), indipendentemente dal confine regionale.
Quest’iniziativa, apparentemente appoggiata da politici di altri schieramenti, se accolta, è finalizzata a sopperire almeno in parte alla problematica da noi evidenziata, ovviamente avversata dal partito del sindaco di Cairo, sul lato ligure e probabilmente anche su quello piemontese.
Resta sempre comunque nelle nostre intenzioni ricondurre l’ospedale di Cairo Montenotte ad essere un vero e proprio presidio in area disagiata, efficiente e completo di tutte le sue funzioni, pronto soccorso compreso ovvero un progetto che va in direzione opposta all’attuale gestione politica di Burlando & C.
Il Meetup.
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