Comunicato Rete savonese fermiamo il carbone
Gravissimo attacco all’indipendenza della Magistratura
da parte del rappresentante Rsu-CGIL di Tirreno Power.
La dirigenza Tirreno Power è indagata non dai giudici, ma dalla Giustizia, ognuno deve prenderne atto. A meno che non si voglia chiedere al Governo una deroga, concedendo la licenza a un grande gruppo di inquinare fuori dalle norme. Gravissimo…
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…attacco alla professionalità e all’indipendenza della Magistratura da parte di un noto esponente della Rsu-CGIL, il quale ieri avrebbe insinuato che la Procura avrebbe fatto redigere la perizia “a due persone riconducibili ai comitati ambientalisti”, a periti “schierati”, e quindi in modo “non corretto” e “di parte”. Peraltro la Procura di Savona i questi mesi è già stata oggetto di diversi attacchi strumentali e personali, come quello di esponenti dei Giovani Democratici (PD) che avevano attaccato personalmente il Procuratore Capo.
Da più parti in queste settimane si sta cercando di demolire e oscurare in modo subdolo il prezioso e accuratissimo lavoro dei magistrati, proprio nel momento in cui vengono toccati interessi di diversi poteri forti. Ricordiamo che la Magistratura è un organo indipendente e imparziale, posto a tutela dei cittadini e dei beni collettivi. Se un magistrato intravede una ipotesi di reato che danneggia una comunità, deve procedere nell’accertamento -auspichiamo che la CGIL ne convenga- secondo i principi del nostro ordinamento giuridico, che prevede anche l’obbligatorietà dell’azione penale, e non fermarsi di fronte a interessi di grandi gruppi industriali. Leggiamo inoltre con enorme stupore la dichiarazione attribuita all’esponente sindacale “E’ stato fatto un sequestro cautelativo su due inosservanze all’Aia che in una situazione normale avrebbero portato ad un’ammenda”. Chiediamo espressamente di chiarire su quali basi formuli il suo assunto; è opportuno che si ricordi che l’indagine verte su DISASTRO AMBIENTALE. Chiediamo se il sindacato di cui egli è un’espressione, sia d’accordo che si possa risolvere con una ammenda… I periti nominati dalla Procura non risulta siano iscritti ad alcun comitato riconducibile alla Rete, e sono universalmente riconosciuti nel nostro paese per competenza e affidabilità come tra i migliori in campo epidemiologico e ambientale, al punto che (notizia di oggi) le Procure di Gorizia e Brindisi hanno aperto un fascicolo d’inchiesta contro ignoti (per il presunto inquinamento delle locali centrali a carbone) affidando l’incarico peritale proprio allo stesso pool di studiosi (dott. Crosignani, dott. Scarselli). La dirigenza Tirreno Power è indagata non dai giudici, ma dalla Giustizia, ognuno deve prenderne atto definitivamente, senza se e senza ma. A meno che non si voglia chiedere al Governo una deroga ai principi democratici di separazione dei poteri, concedendo la licenza a un grande gruppo di inquinare liberamente e fuori dalle regole. Denunciamo inoltre il ripetuto uso dispregiativo che da più parti in queste settimane viene fatto del termine “ambientalista”. Molti firmatari dell’esposto presentato nel 2011 da cui è nata l’inchiesta sono semplici cittadini che vogliono tutelare la loro salute e quella dei loro familiari. Essere ambientalisti significa voler far rispettare le leggi nazionali ed europee a tutela della salute e dell’incolumità della cittadinanza (l’art.32 della nostra Costituzione “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”), e chi commette un crimine va punito anche se è un grande amministratore d’azienda. Ricordiamo che è ormai universalmente riconosciuto che la combustione del carbone danneggia in modo devastante la salute, l’ambiente circostante, l’equilibrio climatico mondiale, ma anche il lavoro e le altre economie locali (in particolare il turismo e l’agroalimentare). Non bisogna definirsi ‘ambientalisti’ per arrivare a questa evidenza. RETE SAVONESE FERMIAMO IL CARBONE |