GIU’ LE MANI DAL PORTO DI SAVONA
Sono giorni che appaiono cartelli con la scritta “giù le mani dal porto di Savona”
E’ il caso di dire che ormai purtroppo i giochi sono fatti e per il porto di Savona certamente non vi sarà un futuro roseo.
Quello che non riusciti a fare i grandi Dogi della Superba, cioè a distruggere l’economia della grande rivale di ponente, ci riuscirà il peggiore dei Presidenti della Regione Liguria della sua storia, votato in gran massa da gli stessi che ora mettono i cartelli “giù le mani dal porto di Savona”. Il popolo ha sempre il governo che si merita e mai come in questo caso un detto è più appropriato. Il sig. Burlando ha dimostrato il suo disinteresse…
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se non disprezzo verso la nostra città in varie occasioni, che non sto qui ad elencare (vedi i miei articoli precedenti), ma certamente la più eclatante è stata quella di bloccare il porto turistico della Margonara. Voglio solo significare che mentre a La Spezia vi sono 3 Porti turistici, a Imperia ve ne sono 2 a Genova ve ne sono addirittura 5, Savona è l’unico Capoluogo di provincia, di una Regione votata alla nautica, senza un porto turistico. Il porto turistico era stato approvato, seguendo tutti gli iter, durati parecchi anni, approvato da tutti i partiti savonesi con la unica eccezione di Rifondazione comunista (3% dei voti!), da tutte le associazioni, da tutti i sindacati, dalla Confindustria al CNA dalla Confesercenti alla Camera di Commercio , ma alla fine negato dal solo governatore, con il suo potere di VETO. A seguito di tale bocciatura, giace da anni un ricorso presso il Consiglio di Stato da parte del gruppo Gambardella, contro tale decisione, che di fatto ha paralizzato ogni progetto nel porto di Savona, con conseguente blocco di nuovi investimenti e occupazione. Mentre i Giudici del Consiglio di Stato dormono sonni tranquilli o meglio sono occupati da altro tipo farsi costruire i parcheggi sotterranei per le loro auto blu a Palazzo Spada, il Porto di Savona sarà paralizzato fino a che a Roma non sortiranno una decisione tombale in un senso o nell’altro. In attesa della sentenza, per il giusto ricorso del gruppo Gambardella, ripeto, nulla si muoverà nel porto di Savona e mentre a Roma dormono e a Genova se la ridono, ancor di più se la ridono i porti francesi che sono stracolmi come non mai. (chiedete un posto barca in tutta la costa azzurra e ne avrete la conferma) La provincia di Savona ha perduto in questi ultimi anni di governo della Regione di Burlando 7000 unità di lavoro, il PIL si è drasticamente ridotto come non mai nella storia della nostra regione, ma per Savona la performance è stata ancora peggiore che altrove, perché il governatore, quando ha potuto, ha ostacolato ogni tentativo di sviluppo nel savonese ( e non solo nel caso Margonara) E’ vero che la crisi coinvolge tutto il Paese, ma se in Liguria la disoccupazione raggiunge il 11,9% mentre nel Veneto di Luca Zaia è di 4 punti in meno ci sarà pure una ragione! La vera ragione è che la Liguria è nelle mani di un grigio e arrogante personaggio, che nel suo lungo mandato è riuscito, assieme al suo partito, pure a distruggere quello che era il nostro fiore all’occhiello: Lo storico Salone della Nautica. La distruzione di un settore che portava prestigio, esportazioni e occupazione di giovani è stata perpetrata negli ultimi anni, prima con la demonizzazione dei possessori di barche, da parte dei partiti di sinistra , che ha portato al crollo verticale della vendita di imbarcazioni dai 20 ai 35 metri, con la conseguente crisi dei produttori di yacht di quel segmento e conseguente svendita di marchi storici italiani a cinesi e stranieri. Ricordate i cartelli di Dilberto “anche i ricchi piangeranno” al momento del varo dell’ultimo governo Prodi , con sullo sfondo un Megaycht?, ricordate la politica di Soro in Sardegna e l’accanimento che tuttora vi è da parte della G.di F. verso i possessori di yacht, voluta dalla sinistra di Visco & C ? Ormai di armatori italiani ve ne sono più pochi e appunto il settore langue e la cassa integrazione sale. Per ciò che concerne il segmento, relativo ai maxi yachts dai 35 metri in su, che al contrario è un segmento in aumento, perché richiesto da clientela straniera (nella Cina (ex ) Comunista vi sono già più miliardari che in Europa ) la richiesta di posti barca per panfili con pescaggio superiore a 4 metri è tutt’ora in costante trend positivo e in Liguria la domanda è superiore alla dotazione di posti barca disponibili, ma qui vige il Veto del Governatore specialmente quando i progetti vengono dal Ponente. Il Sindaco Berruti, mentre ricordava ai suoi alleati di rifondazione comunista nel momento nel quale la giunta approvava il porto turistico, che bisogna combattere la povertà e non la ricchezza, si metteva la coda in mezzo alle gambe di fronte al suo Capo genovese. Insomma Savona, che poteva dare una risposta al più prestigioso segmento della nautica, con conseguente incremento dell’occupazione, specie di giovani , è stata bloccata dal governatore rosso , mentre nelle altre provincie della regione, specie a levante, dal 2007 al 2010 i posti barca incrementavano di 2400 unità. Mettere i cartelli “giù le mani dal porto di Savona” quando poi si vota per il boia del Porto di Savona significa essere incoerenti, come quelle donne di sinistra che facevano le manifestazioni contro la violenza dei talebani verso le donne , ma contemporaneamente manifestavano contro l’intervento alleato per cacciare i talebani . (tipica ipocrisia delle sinistre) Ora il governatore dichiara alla Stampa “cerchiamo di non perdere le eccellenze” e “settore della nautica a fondo per scelte demenziali” …..me ne occuperò la prossima settimana...LEGGI Signor Burlando , se ne vada pure a per funghi, non si occupi della nautica, se n’è già occupato abbastanza e speriamo che gli elettori savonesi, specie i giovani disoccupati e le rispettive famiglie di lei e del suo partito e della sua pupilla Spezzina, se ne ricordino alle prossime elezioni regionali , se saremo ancora in tempo a cambiare rotta e riparare i disastri che ci sta lasciando, specie per ciò che concerne il porto di Savona. Silvio Rossi Lega Nord
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