UNA LAMPADA SAVONESE ALLA CONQUISTA
DELLA MILANO DESIGN WEEK
“Creuza de ma”, la lampada disegnata dall’architetto albissolese Nicoletta Negro
Una lampada savonese alla conquista della Milano Design Week, in programma nel capoluogo lombardo nei prossimi giorni. Martedì 8 Aprile alle ore 18.00, nello spazio condiviso JAMKO in Via Gualdo Priorato 6, sarà presentata al pubblico “Creuza de ma”, la lampada da tavolo a luce led in legno e ferro realizzata e prodotta dallaEMC illuminazioni di Valentino Tessitore e Loredana Fontana, azienda savonese che vende e installa i propri prodotti su tutto il territorio nazionale, e ideata e disegnata dall’architetto albissolese Nicoletta Negro, che collabora con loro ormai da diversi anni.
Un prodotto che porta con sé la sua terra di origine. “La Liguria, terra di mare e antica tradizione ceramica, vive in me da sempre, ancora prima di capire la mia strada, ancora prima di sapere che cosa avrebbe segnato il mio percorso professionale”, afferma Nicoletta Negro. “Lo sviluppo del territorio, in particolare i borghi delle Albisole, è stato fortemente influenzato dalla diffusione della maiolica che ha avuto culmine con la meravigliosa stagione degli anni ’50 investita da grande fermento culturale che ha portato a lavorare da noi artisti come Fontana, Lam, Jorn, i quali, supportati dalla sapiente esperienza artigiana delle nostre fabbriche, realizzarono opere, ora presenti in tutti i musei del mondo, che hanno segnato la storia dell’arte”.
“Il mio lavoro di architetto d’interni, allestimenti e designer nasce da questi presupposti, dai promontori a picco sul mare, fertili di argilla e di fascine da ardere, dalla sapiente e radicata tradizione artigianale, umile e laborioso atteggiamento verso la vita, non solo verso il lavoro”, aggiunge. “L’arte contemporanea invece mi ricorda che si può anche osare, ma mantenendo sempre salda la consapevolezza che senza quegli artigiani nulla sarebbe possibile, neanche la più geniale delle intuizioni creative”.
“Un grande maestro, Philippe Daverio, afferma che l’architettura è arte e come tale non segue altro che la dinamica creativa, sebbene si trovi legata alla disciplina di due elementi d’obbligo: la statica, senza la quale le cose non si reggerebbero, e la dinamica, quella umana, quella di chi poi sarà fruitore dell’opera finita. Combinare l’arte con la disciplina è il gioco massimo al quale viene chiamato il progettista, perciò molte sono le pratiche della sua elaborazione come molte le fonti d’ispirazione, per me ispirazione è il territorio”, prosegue.
“Così nasce ‘Creuza de ma’, che racconta di legni portati sulla spiaggia dal mare, di sole e di forme libere legate all’arte. Una lampada pensata e realizzata in onore del nostro territorio. Che non poteva che parlare dialetto savonese”, conclude l’architetto albissolese Nicoletta Negro.
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