Il saluto al congresso PRC di Franco Costantino

 

IL COMUNISMO E’ MORTO – Versione integrale dei miei saluti al congresso PRC

Il comunismo è morto (il fascismo no, è stato solo sconfitto) per estinzione naturale avendo fallito in tutti i paesi dov’è andato al potere. Infatti si è sempre imposto come dittatura vanificando tutte le aspirazioni dei movimenti di popolo (o le rivoluzioni) di liberazione.
Marx fu il primo a rivendicare per sé il comando supremo della Prima Internazionale espellendo e/o perseguitando (allora in modo non violento) i comunisti che avessero opinioni diverse. Purtroppo, ed è storia che tutti conoscono, l’ideologia comunista al potere si è resa responsabile di ben altre tragiche persecuzioni!

Si badi bene: qualcuno potrebbe obiettare che in Italia il comunismo ha avuto caratteristiche diverse, ma è bene ricordare la collocazione geopolitica decisa a Yalta per il nostro paese(altrimenti avremmo fatto la fine degli altri paesi dell’Est-Europa) e l’influenza del socialismo di Bakunin alle origini delle lotte contadine al sud e poi di quelle operaie al nord, che avviarono i processi forieri della nascita nel 1892 del partito socialista dei lavoratori a Genova e del PSI a Reggio Emilia nell’anno successivo.

Rispetto a quanto appena detto è utile ricordare che in Gran Bretagna il partito laburista nacque nel 1893 (nonostante l’influenza di Marx, che proprio a Londra visse e operò per molti anni) in uno stato di avanzata democrazia parlamentare senza mai dividersi fino ai giorni nostri.

Come va ricordato che alle prime elezioni politiche del dopoguerra il PSI ottenne il 26% contro il 19% del PCI e ben diversa sarebbe stata la sua crescita senza l’errore storico di Nenni con il Fronte Popolare.

Le socialdemocrazie non sono mai state oppressive e, in quanto tali, hanno lavorato (al governo o all’opposizione) per la libertà, l’eguaglianza e l’emancipazione dei popoli.

Con questa premessa non si vuole qui condannare quello che la storia ha già condannato ma far presente che, aldilà del nome(Rifondazione Comunista), il vostro partito si colloca più nell’area della socialdemocrazia che non in quella comunista (occupata coerentemente da Lotta Comunista); si vuol dire che, a ben considerare, il solo fatto di essere presenti(dal dopoguerra)alle elezioni a ogni livello e, quindi ,di riconoscere questo stato e la sua Costituzione, hanno ,di fatto, tagliato le radici stesse della malapianta comunista. Ricordarsi di questo ,sia permesso dirlo, non vuole essere una divagazione ideologica quanto piuttosto la proposta di una riflessione sul tema principale che oggi tutti abbiamo di fronte e cioè se siano maturi i tempi e se vi sia anche da parte vostra la volontà politica di contribuire alla realizzare anche in Italia un partito socialista di stampo europeo.

Per quanto ci riguarda esserci, come PSI, significa in primo luogo questo e vogliamo continuare a esistere soprattutto per questo che è stata l’aspirazione di tutti i socialisti fin dal 1921.

Senza voler entrare nelle tristi risse congressuali del PD, che immaginiamo non mancheranno d’essere all’attenzione e discussione del vostro Congresso, crediamo che un’analisi più approfondita della nostra storia dalle origini a oggi e di quanto è sotto i nostri occhi anche in termini europei, e se vogliamo anche geopolitici, guardando al futuro non possa indurci ad aprire un dibattito serio, scevro da qualsiasi pregiudizio e non influenzato da fattori contingenti, per verificare a partire dalle nostre comunità se si voglia giungere al traguardo che abbiamo appena esposto.

Il Segretario Reggente PSI Franco Costantino

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