Opere sociali, Cress e 250 dipendenti

OPERE SOCIALI
LE COOPERATIVE SI INDEBITANO, LE MANAGER SI DILEGUANO,
IL SINDACATO LATITA
E 250 DIPENDENTI RISCHIANO IL POSTO DI LAVORO
Quando, a maggio, la manager Laura Genco, un volto al femminile dell’imprenditoria savonese, così la definisce il sito dell’Unione industriali…leggi,  aveva comunicato le dimissioni dal CDA delle opere sociali, ufficialmente per motivi di salute (era stata nominata dal socio di minoranza, il  CRESS Consorzio regionale servizi sociali) aveva rasserenato, in un clima di festa, i dipendenti, dichiarando che le Opere Sociali avrebbero indetto una nuova gara per cercare un altro socio privato, ma che il loro posto di lavoro non sarebbe stato a rischio. 
Negli ultimi anni il servizio era stato svolto proprio dal consorzio di cooperative Cress (il Faggio e Cooperarci di cui la Genco è presidente) con un bilancio in passivo (300.000 euro)
Il bando (scade il 15 ottobre) è stato indetto e la Presidente delle opere Sociali, Donatella Ramello (nella foto), ha pensato bene di non inserire nelle clausole l’art. 37 (I dipendenti devono essere riassunti dal nuovo vincitore della gara) ma di applicare la legge Fornero e, di conseguenza, 250 persone rischiano il posto di lavoro…leggi
Nel bando ci sono anche altre clausole (messe ad hoc?) per escludere soggetti che non hanno personale con le qualifiche richieste (Cooperarci)
I dipendenti ricevono pochissime informazioni e quel poco che sanno lo scoprono dalla stampa.
Il sindacato, che ora si indigna, aveva garantito che nel bando sarebbe stato inserito l’art. 37.
Una vera tragedia. Tra i dipendenti ci sono persone di 50 anni disperate al pensiero di perdere il posto di lavoro, mentre ci sono individui che il loro posto di lavoro ben retribuito non lo perderanno mai.
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