Lettera aperta

VENGO ANCH’IO…. NO TU NO
LO STATUTO E’ DA CAMBIARE

Diario quotidiano del Palazzo a cura degli OSTINATI

Vorrei partecipare…

ma lo Statuto non me ne dà la possibilità.

LETTERA APERTA
 
Spett. Presidente del Consiglio Comunale di Savona,
e per conoscenza
Spett. Presidenti della Prima e della Terza Commissione Comunale di Savona,
chiediamo di essere ascoltati dalle commissioni competenti (la Prima se intendete la proposta riconducibile ai regolamenti oppure la Terza se la intendete riconducibile all’ambito del decentramento, o di entrambe riunite) relativamente alle tematiche di Proposta di Modifica dello Statuto Comunale al fine di favorire il compimento di un processo efficace di democrazia partecipata.
Alleghiamo una scheda comparativa del nostro Statuto Comunale con quello di due importanti Comuni Italiani.
Vi ringraziamo per la Vostra disponibilità.
Cordiali saluti
La Creative Commons Community degli OSTinati
      
IL PERCHÉ DI QUESTO INCONTRO…..

Spett. Presidenti, Spett. Consiglieri,

vorremmo condividere con voi i primi passi verso un processo di partecipazione compiutamente realizzata cioè nata da un virtuoso mix tra forma diretta e forma rappresentativa di democrazia.

La prima domanda da porci: esiste a Savona un apparato giuridico adeguato?

Da un’analisi comparata dello Statuto di Savona e di quello di altri comuni, ad es. Milano e Torino, si possono notare ritardi che vanno colmati.

Esempi

·        lo Statuto non può essere modificato dai cittadini

·        manca il referendum abrogativo (c’è solo quello consultivo)

·        manca la proposta di delibera di iniziativa popolare

·        manca un regolamento sulla partecipazione popolare

sopravvive, curiosamente, quello delle Circoscrizioni (viceversa abolite dalla legge nazionale)

Articolo 34 Gli organi delle circoscrizioni di decentramento Abrogato

Articolo 35 Funzioni delle circoscrizioni

Articolo 35-bis Elezione del consiglio circoscrizionale

Inoltre

Art.6 Il referendum (solo consultivo ndr) non può avere per oggetto:

a) provvedimenti inerenti elezioni, nomine, designazioni, revoche o decadenze;

b) provvedimenti concernenti il personale comunale, delle istituzioni e delle aziende speciali;

c) provvedimenti inerenti l’assunzione di mutui o l’emissione di prestiti;

d) atti relativi ad imposte e tasse, rette e tariffe;

e) bilanci preventivi o consuntivi;

f) atti inerenti la tutela di minoranze etniche o religiose;

g) disposizioni del presente statuto.

Infine

DISPOSIZIONE TRANSITORIA RIFERITA ALL’ART. 34 E ALL’ART. 35-BIS

1. Vengono mantenute le circoscrizioni di decentramento vigenti e il numero di seggi previsto per ciascuna circoscrizione alla data del 31 dicembre 2000 fino alla modificazione del regolamento sul decentramento.

Modalità di revisione dello statuto Abrogato

STATUTI A CONFRONTO

Se prendiamo come metro di paragone gli Statuti di due importanti Comuni Italiani (Milano e Torino), che hanno avuto tra l’altro giunte con tradizioni politiche differenti possiamo notare che

COMUNE DI MILANO

Art 3 comma 2

La proposta di deliberazione di iniziativa popolare, recante la sottoscrizione autenticata di almeno 50 richiedenti, è presentata al Protocollo Generale per l’inoltro al Settore Affari Generali, il quale, avendo verificato ed eventualmente corretta la formulazione sotto l’aspetto formale, entro 15 giorni dal ricevimento, consegna, dopo i necessari riscontri in ordine alla regolarità delle sottoscrizioni, i fogli vidimati in unica data (coincidente con quella di consegna) e riportanti il testo della proposta al promotore designato a ricevere le comunicazioni.

COMUNE DI TORINO

Articolo 13 Comma 1

I titolari dei diritti di partecipazione possono presentare al Consiglio Comunale proposte di deliberazione su materie di competenza consiliare. La proposta di deliberazione deve essere sottoscritta da almeno millecinquecento titolari dei diritti di partecipazione, ovvero cinquemila qualora la proposta riguardi modifiche dello Statuto.

Articolo 17 – Referendum abrogativo

1. Almeno ventimila titolari dei diritti di partecipazione, di cui all’articolo 8, possono richiedere, con le modalità stabilite dal Regolamento, referendum per l’abrogazione, totale o parziale, di deliberazioni di competenza del Consiglio Comunale.

 
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