G E L A T I I T A L I A N I
(notarelle politiche liquefatte)
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GELATO AL PREZZEMOLO La situazione critica tutta interna al PdL degenera ulteriormente, non si sa più che ‘pesci pigliare’, i problemi si sono evidenziati in tutta la loro complessità e crudeltà, problemi mai pensati e scioccamente ignorati dopo le vittoriose elezioni . La situazione sfugge di mano ed emplode, tutti a casa (?) e poi rientro selettivo, una nuova naia in una nuova caserma, con lo stesso Berlusconi ancora colonnello comandante.
GELATO ALLA FRAGOLA La Lega s’impunta sul federalismo, dopo ‘tanto rumore per nulla’ deve salvare la faccia di fronte ai propri sostenitori che vedono i tempi della concretezza continuare a slittare per opportunità di giochi politici: rompe l’alleanza e dà il via a nuove elezioni, una prova di forza d’immagine ma anche un pericoloso salto nel buio con il rischio di un inizio di isolamento politico.
GELATO AL LIMONE L’On. Fini sconquassa il PdL dopo averlo indebolito con una lunga guerriglia incursora, sferra la ‘soluzione finale’ e trasloca armi e bagagli altrove: dove e con quale credibilità è difficile al momento comprendere ma evidentemente un percorso in tal senso è pensato: si trasloca quando c’è pronta un’altra casa dove andare. La politica italiana si aggroviglia ulteriormente in se stessa, disfare poi i nodi per cercare di ritornare a una normale linearità sarà impossibile.
GELATO ALLE ORTICHE Se pur annacquato e mutilato di quell’identità storica della grande sinistra italiana, comunismo e partito comunista italiano, il PD si tappa il naso e pur di inabissare Berlusconi si allea con Fini a prescindere (o incurante) del forte rischio di rifiuto da parte ‘di molti dei pochi’ attuali convinti sostenitori elettori. Si mortifica e si getta alle ortiche tutto il tempo passato costruito, in una avventura disperata e probabilmente senza più ritorno e con il rischio di uno spostamento significativo di consensi verso l’Italia dei Valori.
GELATO AI CARCIOFI Poco probabile in quanto italiani, troppe volpi nello stesso pollaio, le liti sono inevitabili. Un’armata Brancaleone, dove tutti cercano spazio in un ‘centro’ già ingolfato prima ancora di nascere, con Casini, Rutelli, Mastella, socialisti e ex democristiani e tanti altri ancora, forse lo tesso Fini ma in tal caso le cose si complicherebbero ulteriormente (se mai fosse possibile), più che un ‘centro’ bisognerebbe allora parlare di una ‘tangenziale’.
GELATO AL PISTACCHIO Tutti sgomitano nella speraza di ritagliarsi lo spazio per una poltroncina, un Governo Istituzionale temporaneo, destinato a durare quanto una Torre di Babele . Gli italiani guardano al cielo nella speranza di intavvedere il provvidenziale ‘stellone’ ma ci sono solo nubi oscure e temporali in arrivo, anche Dio, per chi ha fede, sembra alquanto distratto probabilmente in tutt’altre faccende affaccendato.
S I S A L V I C H I P U O ‘ Nella storia della marineria militare, quando una nave da guerra colpita dal nemico è prossima ad affondare, dopo il classico ipocrita ‘si salvi chi può’ per l’equipaggio, il comandante ne segue l’epilogo con un gesto, disperato e solenne nello stesso tempo, di lucido suicidio: s’inabissa con la nave. Con i primi ufficiali in avaria, Scajola, Brancher, Cosentino, Verdini , la corazzata Pdl colpita dai silturi della P3 sta pericolosamente imbarcando acqua…il comandante si prepari. Ilaria Barberini |