Vorrei essere un disoccupato….

Gentile Direttore,
vorrei essere un disoccupato!
Non pensi che sia andata fuori di senno per la calura di questi giorni o, men che meno, che voglia farmi gioco di un problema che è purtroppo una tragica realtà per tante famiglie, ma mi creda, avrei solo un enorme piacere nel constatare che per me (e per i miei colleghi) esiste un problema occupazionale:  sono un oncologo e una nostra crisi occupazionale starebbe a significare che di cancro ci si ammala e si muore sempre meno!
 Ma purtroppo non è così: di cancro, come di tante altre malattie invalidanti, ci si ammala sempre di più ed in età sempre più giovane e purtroppo anche se si mantiene uno stile di vita esemplare!

Credo che purtroppo ben pochi,   fra coloro che in questo momento  stanno leggendo queste mie parole,  non abbiano sperimentato direttamente o su qualche proprio caro la devastazione  che malattie come il cancro comportano sulla vita delle persone.

Parlare di devastazione  delle nostre vita a causa del cancro quando da qualche parte sembra che la guerra contro il cancro sia per essere vinta (magari con qualche “camera magica” in grado di fare diagnosi sempre più precoci, come di recente affermato dal Prof. Veronesi) può sembrare esagerato, eppure proprio questo termine molto forte ” devastazione” è stato usato in una lettera del 10 aprile u.s. indirizzata al Presidente Obama e che accompagna un corposo report di 240 pagine redatto da un panel di oncologi  incaricati dal governo U.S.A. di valutare  i rischi ambientali del cancro.

Gli  scienziati autori del lavoro letteralmente affermano: “il popolo americano, spesso ancor prima di nascere, è continuamente bombardato da una miriade di composizioni di esposizioni pericolose. Il panel sollecita con forza (Lei Presidente Obama n.d.r) a fare tutto ciò che è in Suo potere per rimuovere cancerogeni ed altre tossine dal nostro cibo, acqua, aria perchè  tutto ciò  necessariamente comporta aumenti di costi per la salute, danneggia la produttività del nostro paese e devasta la vita degli americani“.

Leggere queste parole  – che sono esattamente ciò che noi medici per l’ambiente da tanti anni sosteniamo –  in un report ufficiale del governo americano credo dovrebbe indurre tutti ad una seria e ponderata riflessione perchè è evidente che non  sono più solo scienziati “dissidenti” o frange minoritarie a portare avanti queste tesi.

 Posso affermare – senza timore di essere smentita – che il cancro da cui nel 100% dei casi si guarisce senza costosissime cure,  senza sofferenze e quello che non sconvolge la nostra vita  e quella delle nostre famiglie è quello…di cui non ci ammaliamo!

E’ ben vero, però, che il cancro che non contraiamo è anche quello che  non comporta prestigio, fama, onore e soldi a chi poi pretende [?]  di curarci!

Credo che dobbiamo avere il coraggio di ridiscutere tante scelte di questi ultimi trenta anni: trasferire tout court, ad esempio, all’ambito della salute criteri come “aziendalizzazione, privatizzazione, produttività o trasformare istituti di cura in società di diritto privato (s.p.a. o s.r.l. che siano)  ha portato  a conseguenze di certo non sempre positive.

Ai tempi dell’ antico impero cinese i medici venivano retribuiti fino a quando i loro assistiti erano in buona salute e non ricevevano più alcun compenso quando viceversa si ammalavano: forse la proverbiale saggezza cinese aveva  colto nel segno e se anche noi ci armassimo della medesima saggezza la nostra salute sarebbe certamente più tutelata.

Patrizia Gentilini  Associazione Medici per l’ Ambiente

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