L’ULTIMA RAFFICA
Il ministro dell’ambiente Corrado Clini spara le sue ultime cartucce con la disinvoltura del politico consumato, attribuendo senza gara al porto di Piombino l’onere di demolire il relitto della Costa Concordia, pur non essendo lo scalo provvisto del bacino adeguato, nel silenzio sospetto del presidente Burlando che potrebbe contrapporre a questa scelta la candidatura di Sestri Ponente, dove la meganave fu costruita nel 2005. Un comportamento strano che potrebbe sottintendere un patto tra governatori del PD per dividersi il lucro della tragedia.
Il suo secondo spot annuncia l’accorciamento della procedura dell’AIA a 6 mesi anche nelle fattispecie più rognose: per la centrale di Vado-Quiliano ci sono voluti 5 anni di attesa più altri 8 di ristrutturazione senza che dal dicastero sia venuto un sospiro. Chi è fuori legge da noi è in una botte di ferro, per tutte le autorità la consegna è di tacere ed intanto i morti e gli ammalati crescono (ma adesso vengono “osservati”)…leggi
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