Riborgo

Riborgo: finta marcia indietro di Di Tullio
  Nella tattica di proseguire con il progetto di cementificazione della Valle del Santuario, per il progetto Riborgo, il Comune prevede di rinunciare al ponte (che rendeva più pericoloso lo sbocco del Rio Pizzuta) e lo compenserebbe con qualche altra concessione condita con le parole magiche (sicurezza, esigenze dei residenti). Ricordo che il problema del progetto è che esso è in totale contrasto con il PUC (appena approvato da questa stessa amministrazione) e con il piano Paesaggistico.
 Questi, infatti, come in tutta Italia ed in Liguria in particolare, tutelano le zone agricole e non insediate, prevedendo di concentrare i volumi edilizi nelle aree già insediate. Invece, con il progetto Riborgo, si fa l’esatto contrario: si tolgono volumi dove si può ricostruire e si spostano dove non si può (ma dove varrebbe di più il costruito). Perché spendere i soldi ed il tempo per fare il PUC per poi, alla prima occasione, cambiare la logica per accontentare l’imprenditore?
Condividi

Lascia un commento