A Milano condannata la Deutsche Bank
per la ristrutturazione del debito del Comune di Milano.
E a Savona?
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Anche Savona aveva ristrutturato il debito con la Deutsche Bank. E’ assolutamente indispensabile far controllare da tecnici finanziari specialisti (e indipendenti) se anche Savona non sia stata truffata. Può essere utile un po’ di storia. La Giunta Comunale di Savona (sindaco Ruggeri) nell’ottobre 2004 ha deliberato la ristrutturazione del debito del Comune. Questo era composto da 69 milioni di Î a tasso fisso e da 20 milioni di Î a tasso variabile.
Nei debiti erano comprese anche spese correnti che in una buona gestione non avrebbero mai potuto essere sostenute facendo dei debiti, quali:
Può essere accettato che un debito per un’infrastruttura (un ponte, il teatro) sia portato a carico di più generazioni, ma perché i nostri figli nel 2030 dovranno pagare le ferie non godute dai dipendenti comunali del 1997?
Questa operazione presentava molti motivi di perplessità:
– Il consulente finanziario (Advisor) del Comune era la Dexia Crediop S.p.A. che, dopo avere esaminato il complesso dei debiti del comune suggerì una operazione di SWAP; se il Comune avesse fatto l’operazione con la Dexia stessa, la consulenza sarebbe stata gratuita; fu così che la controparte dell’operazione divenne la stessa azienda Dexia Crediop S.p.A.; ciò è evidentemente irregolare: se un consulente mi dice di fare un affare con lui, farà i miei interessi o i suoi? – con questa ristrutturazione il bilancio nel mandato del Sindaco Ruggeri si trovò scaricato di circa 4 milioni di Î, ai Sindaci successivi sarebbero toccati, nella ipotesi di tassi del consulente, 13 milioni di Î in più;
Presentai un ordine del giorno per impedire l’operazione e costringere il Comune ad adottare solo tassi fissi ma la maggioranza bocciò il mio ordine del giorno. Il presidente del collegio dei revisori (Berruti, futuro sindaco) non ebbe nulla da obiettare.
Nel 2008 Berruti, diventato sindaco, critica il contratto con Dexia e ristruttura il debito con un contratto con la Deutsche Bank, spalmando il rimborso del debito su un periodo più lungo e quindi riducendo l’onere annuo per i cittadini degli anni del suo mandato.
Tutti abbiamo presenti i guai della finanza derivata. E’ legittimo che un operatore privato scommetta sull’andamento dei flussi finanziari ma un operatore pubblico deve seguire criteri più prudenziali: in particolare non è accettabile, per un comune, scommettere sull’andamento dei tassi. E’ da domandarsi se è più probabile che la scommessa giusta la faccia il Comune di Savona o operatori specializzati nella finanza.
Un buon padre lascia al figlio beni e non puffi, un cattivo sindaco lascia puffi e non beni. E’ ora di riesaminare i puffi per controllare che non siano come quelli del Comune di Milano Roberto Cuneo
P.S. Ma quando sono entrati i soldi, eccezionali, della Banca d’Italia , non era meglio ridurre il debito anziché dilapidarlo in spese correnti non sostenibili negli anni futuri?
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