Per Monica Segretaria Provinciale

Per Monica Segretaria Provinciale
Appello alle donne e agli uomini del PD
Il 14 ottobre di tre anni fa 3 milioni e 400 mila persone affidavano le loro speranze al PD. Non è stato un compito facile per il gruppo dirigente nato da quelle primarie. Si apriva il cantiere, si costruivano le strutture della nuova casa comune: statuti, regolamenti, codici che dovevano consentire a sensibilità diverse la convivenza civile. E mentre noi cercavamo persino di decifrare i significati delle parole (compagno o amico o democratico, centralità del lavoro o d’impresa, laicità,..) la storia non stava ad aspettare e travolgeva lo statu quo con il carico di disperati in cerca di sopravvivenza e con una crisi epocale i cui effetti lenti , ma inesorabili stanno facendo saltare tutti parametri conosciuti, creando smarrimento e confusione.
C’è chi ha saputo intercettare questo disorientamento illudendo di poter respingere indietro l’avanzare della storia o nascondendo la verità  dietro la sarabanda consumistica:
–       “Lavora e consuma che a tutto il resto ghe pensi mi!”
Intanto si (ri)costruivano cittadelle fortificate di illegalità e zone franche di corruzione; la crisi con il forte contenuto di ricatto sociale (vedi Pomigliano)  colpisce il terzo più povero e il ceto medio, ma favorisce spudoratamente il terzo più ricco del paese: negli ultimi 9 anni ben 700 miliardi di euro sono passati dal ceto medio – basso del paese al terzo più ricco, come i dati sullo stesso scudo fiscale hanno fatto emergere.
Tutto ciò ci trova ancora una volta impegnati e concentrati sul nostro ombelico e con la sensazione gattopardesca che tutto cambi per non cambiare nulla. Ma questo corpaccione apparentemente inerte e intontito dai colpi seri ricevuti nello stomaco dei risultati elettorali delle ultime tornate ha ancora la capacità di stupirci e, quando tutto sembrava già scontato, scompiglia i giochi e presenta una figura giovane, trasparente, determinata e …incredibile dictu una donna, la prima volta nella storia savonese.  Se la politica, come  dicono i classici, è il luogo in cui devono trovare rappresentanza i diversi interessi sociali, è pur vero che gli interessi meno rappresentati  sono quelli più penalizzati:i DONNE GIOVANI E LAVORATORI.
Già questo dovrebbe far pensare gli iscritti savonesi.
 Poi leggi il documento programmatico e trovi parole magiche: cabina di regia, voglia di rendere protagoniste le mille competenze presenti in questo partito, vedere ogni iscritto come risorsa e non solo e sempre come antagonista. Questo partito ha bisogno di una buona cura disintossicante, di liberarsi dalle croste di diffidenza e lo potrà fare se potrà riporre fiducia in una persona non (ancora)coinvolta in compromessi e giochi di potere, disponibile a creare una squadra di lavoro e lontana dall’immagine dei professionisti della politica sempre più invisi.
Angelica Lubrano
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