LA VERA NOTIZIA
Il dominus della politica locale lascia l’incarico all’Assoindustria ma si conferma grande burattinaio del partito del business e dei suoi rappresentanti di centro, destra e sinistra. Nel lontano 1982 il direttore di allora, troppo vicino a lupo Alberto viene rimosso dalla tenaglia DC e PCI e la scelta cade su un uomo-Fiat, azienda che all’epoca ha cospicui interessi (porto, autostrada, fabbriche) nel comprensorio. Posizionato sui socialdemocratici giostra con la nomenklatura (Magliotto, Ruggeri sulla sinistra, Ruffino e Manfredi sulla sponda DC) ed ottiene un arbitrato efficace anche se non privo di qualche infortunio (vedi Cassa di Risparmio).
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Dopo la caduta dei partiti della 1° repubblica sostiene il sindaco Gervasio, rompendo l’asse con i compagni e sposando gli interessi del senatore Grillo e del suo factotum Franco Orsi nella giunta regionale Biasotti. Nel frattempo si dimette da alcune cariche consociative ed ottiene la presidenza della fondazione De Mari (poi lasciata al DS avvocato Romani). Il declino dei berluscones lo vede più “baricentrico”, vicino a Scajola ma con la duplice investitura istituzionale della Camera di Commercio e della Banca savonese. oggi spartisce equamente posti e poltrone al PDL ed al PD senza L, non senza qualche ambizione parlamentare rivolta a chi vorrà valorizzarne la grande esperienza tecnica…leggi!
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