Cambio di destinazione d’uso nel Crescent 2

Cambio di destinazione d’uso nel Crescent 2
Nel Consiglio comunale del  29/ 5/ 2012 l’Amministrazione, per voce dell’allora vice-Sindaco Gaggero, aveva garantito, su mia precisa richiesta, che nel Comparto 2 del Crescent era prevista esclusivamente la destinazione ricettiva, cioè era stata esclusa quella residenziale. Oggi leggo con stupore che la maggioranza (una maggioranza di Sinistra!) sta ripensando a quella sistemazione, già assai invasiva per il territorio cittadino,  rendendo così possibile la destinazione residenziale. Solo alcune considerazioni:
1) Troppo facile pensare che anche la restante parte del Crescent 2 sarà occupata successivamente da appartamenti;
2) E’ già stato un colossale errore ammassare tutti quei volumi nell’area del porto. Nuove residenze aumenterebbero il traffico nella zona e, di riflesso, sulle vie di accesso alla Città e al porto: sarebbe un ulteriore aggravio per una situazione già in crisi oggi. Stanno progettando questa variazione senza avere risolto prima il problema del traffico e, in generale, delle infrastrutture di collegamento. Hanno anche sbagliato portando lo sbocco della strada  di Bofil nella rotatoria.
3) Perché continuano a pensare che i costruttori abbiano il sacro diritto di costruire in eterno? Dopo un breve tempo definito, il permesso di costruzione viene annullato. Invece, con continue varianti, si stanno portando avanti progetti ormai vecchissimi. E’ lecito sostenere che sia possibile ancora costruire? I nostri amministratori hanno considerato questo aspetto? Sarebbero da approfondire tutte le convenzioni fatte.
4) Si parla di “decine di alloggi sul mare”. Ciò è ancora più preoccupante (al peggio non c’è limite), perché significherebbe l’utilizzo anche  delle aree attualmente occupate dai capannoni sul mare. Quelle sono aree in gran parte demaniali che non devono entrare nel gioco della speculazione.
5) Non mi lascerei incantare dal contributo per gli interventi sul Fossato del Priamàr. Di questo parleremo. Sarebbe  perlomeno singolare una sensibilità archeologica da parte di chi ha cancellato l’Arsenale sforzesco.
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