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Pensiero domenicale: Liguria regione fragile

Perché questo territorio è così fragile e resiste meno alla furia delle acque alluvionali? La risposta va cercata soprattutto nella distribuzione incontrollata della cementificazione.
Alcune fonti oggi a disposizione aiutano a capire in modo più efficace cosa accade in Liguria. Da sempre la Liguria è una regione piovosa e per conformazione ad alto rischio idrogeologico.
Non piove più che in passato, la precipitazione annuale mostra un trend negativo, ma la quantità di pioggia cade in un numero di giorni minore: come dire che piove meno, ma peggio”.
Ci Siete cascati?
Pensate che queste parole siano state scritte oggi?
No sono state scritte 11 anni fa.
Il dramma è che nessuna amministrazione regionale sia di centro destra che di centro sinistra ha messo mano alla situazione, cercando con interventi pratici e con normative di iniziare a risolvere una problematica che ogni anno è sempre più gravosa.

La fragilità naturale è stata aggravata dalla continua impermeabilizzazione.
Di consumo di suolo se ne parla solo da un decennio”, spiega Luino “ma in realtà il problema è coevo con l’inizio di un’urbanizzazione senza regole, possiamo quindi parlare di un periodo di una sessantina d’anni. Parliamo di un livello di cementificazione, quello italiano, fra tra i più elevati in Europa”.
Se insieme a queste problematiche aggiungiamo, la scarsa pulizia dei letti dei fiumi; alzi la mano chi non ha visto i letti dei torrenti nel proprio territorio invasi di canne vegetazione, rifiuti vari e quanti di voi non hanno pensato se piove forte è un disastro.
Manutenzione dei tombini inesistente, provoca senza dubbio enormi problemi nello scolo delle acque prodotte dalla pioggia un tombino intasato non funziona bene e provoca allagamenti.
Perché ad esempio non si è pensato ad utilizzare i fondi pnrr per mettere in sicurezza il territorio?
Ma si è parlato solo di grandi opere?
Ricordate che la natura lascia fare e l’uomo troppe volte si è sentito il padrone dei territori e in nome del dio danaro lo ha sfregiato.
Ma a un certo punto la natura si riprende ciò che è suo ridimensionando l’uomo.
Siamo già in ritardo ma con una buona politica, buona volontà si può cercare di rimediare allo sfacelo che la mano dell’uomo ha creato, basta volerlo.

 

Roberto Paolino

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