8 settembre 1943/2016
Per non dimenticare
“Mi sento in dovere di ringraziare tutti i presenti”, ha dichiarato il presidente dell’associazione “Fischia il Vento” durante la giornata per il ricordo dell’8 settembre 1943, “in particolare il sindaco di Albenga, il primo cittadino di Garlenda, il consigliere comunale di Savona Marabotto in rappresentanza del sindaco Ilaria Caprioglio ed il consigliere del comune di Onzo in sostituzione del primo cittadino. Voglio ringraziare inoltre… |
il consigliere regionale Luigi De Vincenzi e il ministro delle difesa Pinotti, che ha voluto essere presente qui oggi con una piccola lettera affinché si rinnovi il sacrificio dei partigiani. I giovani devono sapere e gli anziani devono ricordare e voglio ricordare in questa sede le insegne dell’ANPI dei 59 martiri di Albenga. Felice Cascione scrive come “dalla morte degli eroi nasce la vita più bella” in ricordo di alcuni martiri della prima guerra mondiale. L’8 settembre del 1943 i dirigenti dello stato sono fuggiti ed il popolo venne abbandonato a sé stesso. Allora non vi era la certezza della liberazione e molti militari sono diventati partigiani, pensando che la resistenza fosse uno spargimento di sangue accettabile non diventando così come i loro carnefici. Gli insegnamenti partigiani sono vivi ed attuali ed occorre coraggio per il cambiamento e voglio fare mia la frase che dice che nei sogni è nascosto il passaggio per l’eternità”.
Dello stesso avviso il primo cittadino Giorgio Cangiano:”Devo ringraziare l’associazione e voglio sottolineare come il comune abbia concesso con piacere il patrocinio dell’evento pensando soprattutto a quanto la nostra città ha dato alla resistenza. La resistenza è molto importante nell’ottica della liberazione, anche perché basti pensare a come sono nati i valori che hanno portato alla rinascita dell’Italia e della nostra Costituzione. Occorre cercare di insegnare ai giovani i valori della resistenza e capire la motivazione dei partigiani, a cui dobbiamo eterna riconoscenza”. “Ringrazio il sindaco Cangiano e tutta l’amministrazione”, ha evidenziato il vicepresidente del consiglio regionale ligure Pippo Rossetti, “e purtroppo ho notato che troppo spesso l’8 settembre è molto meno ricordato rispetto al 25 aprile. L’8 settembre si ha l’epilogo del fascismo in un paese diviso che si trova in una situazione esplosiva dettata anche dalla stanchezza e dal terrore causati dall’esercito tedesco, che cercava il momento più favorevole. Felice Cascione è un leader e la gente stufa delle peripezie dei fascisti, che ritengo uguali ai nazisti, decide di imbracciare le armi nella lotta contro gli occupanti. In Africa i nostri soldati erano male armati e i partigiani, in patria, danno nuovamente dignità all’Italia. L’8 settembre gli italiani hanno la volontà di tornare ad essere italiani, anche se l’Italia sarebbe stata liberata anche grazie all’aiuto degli angloamericani. Oggi ricordiamo la memoria dei morti e la nostra libertà di associazione, che troppo spesso diamo per scontata, e i nostri valori sono obiettivi e valori che non devono andare persi dalla collettività per la loro coerenza. I giovani allora sceglievano per dignità con gli altri come una grande comunità e l’8 settembre si è scelta la dignità di un popolo pensando come l’interesse proprio sia uguale a quello degli altri. Il crescente consenso dei partiti di estrema destra mi spaventa molto anche perché dal nazionalismo troppo spesso si può passare alla razza e sono sicuro che ognuno di noi saprà, com’è successo nel passato, fare la scelta giusta”, ha concluso Rossetti. SELENA BORGNA
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