Aprendo la pagina del sito ufficiale di Anas relativo alla via Aurelia, viabilità di accesso all’ hub portuale di Savona, si scopre con sgomento che l’avanzamento dei lavori è solo al 35,97%. Facendo una rapida proporzione se i lavori continueranno con il ritmo tenuto finora ci vorranno ancora circa 6 anni perché l’Aurelia bis sia terminata. Il sito non fornisce attualmente la data di ultimazione prevista riportando che è ancora in corso di definizione. Fino all’ anno scorso si poteva invece ancora leggere come data prevista di ultimazione il 5 dicembre 2015: data ovviamente ben lontana dall’essersi realizzata. Ci si chiede allora ed è lecito chiedersi se questa impor- tante opera pubblica vedrà mai la sua realizzazione e soprattutto se sì in quali tempi. Il presidente dell’Anas Vittorio Armani ha recentemente annunciato durante una conferenza stampa che i cantieri saranno chiusi ed aperti al traffico entro il 2018.
Per coloro che hanno la casa a ridosso dei cantieri e che pregano tutti i giorni perché questi lavori finiscano il prima possibile questo balletto delle date non è una questione di poco conto. Non dovrebbe esserlo neanche per gli altri savonesi se credessero davvero, come annunciato da alcune autorevoli personalità politiche, che l’Aurelia bis possa essere la panacea dei mali del traffico savonese. In realtà molti sono i dubbi a proposito alimentati anche da alcuni studi che indicherebbe la sostanziale inutilità di questa opera pubblica. Sarebbe poi l’Anas stessa ad aver dichiarato che sulla vecchia Aurelia si avrebbe circa il 20% di traffico in meno. Un vantaggio assai modesto per il traffico che sarebbe tra l’altro in peggiora-mento una volta piazzate le rotonde di supporto all’ Aurelia bis a Miramare e Margonara. L’ inutilità di questa opera balza comunque subito agli occhi per chi conosce il tracciato dell’Aurelia bis. Si parte da Grana ed attraverso un percorso tortuoso che arriva a lambire la zona delle ex Funivie a Miramare si arriva in corso Ricci fiancheggiando la preesistente autostrada. Più di cinque chilometri per coprire una distanza che la vecchia autostrada riesce a percorrere con la metà dei chilometri. Più di cinque chilometri senza possibilità di uscite intermedie, un vero incubo per chi si trovasse anche ad affrontare qualche problema meccanico.
Lo svincolo di Miramare servirebbe infatti solo per entrarvi o uscir- vi andando o provenendo da corso Ricci. La nuova Aurelia bis non permette dunque di entrare in ceNtro città ma sembra quasi esclusivamente di servizio al centro commerciale il Gabbiano avendo perso anche la possibilità di connettersi velocemente all’autostrada di Legino come preventivamente ipotizzato con la prosecuzione del tracciato in galleria. A rendere poco attraente questa nuova strada sarebbe poi il probabile blocco del traffico in corso Ricci in seguito all’inserimento della nuova arteria. Dispiace che l’inutilità di questa opera sia stata affermata più o meno apertamente da quasi tutte le forze politiche e dai suoi maggiori esponenti senza però che questi abbiano avuto la forza di rinegoziarla totalmente per paura di perdere i finanziamenti ottenuti. A parziale consolazione si continua a dire che comunque l’Aurelia bis a qualcosa servirà essendo una strada in più che si aggiunge. È questo un discorso miope che non tiene conto del fatto che i soldi verranno presi dalle tasche degli italiani e che a fronte di un ipotetico e debole vantaggio ci sono enormi costi, questi sì certi, a carico degli stessi cittadini savonesi.
Già oggi il numero dei cittadini che ha visto la propria vita cambiata in peggio a seguito dei lavori dell’Aurelia bis ha raggiunto numeri ragguardevoli. Interi quartieri hanno visto modificata e peggiorata ad esempio la propria viabilità basti pensare a quello che è successo in Valloria con la gente costretta ad allungare il tragitto su strade tortuose per raggiungere il centro cittadino. Costi di benzina e di tempo che non si possono contabilizzare ma sono certi e significativi in questo difficile contesto economico e sociale. Il blocco dell’accesso all’ Aurelia da via Turati ha causato anche l’impossibilità di usare le biciclette costrette ora ad un lungo e difficile percorso in salita.
Le scalette in alluminio che sono state predisposte dopo mesi di attesa e di disagi hanno poi di fatto impedito anche il raggiungimento dell’Aurelia da parte delle donne con i passeggini o delle persone con difficoltà di deambulazione. Un vero inferno per i residenti ben simboleggiato dalla voragine creata nella valletta di Miramare quale nuovo e moderno girone dantesco espressione e simbolo degli orrori e degli errori dell’epoca moderna. Chi pagherà per questo disastro ambientale provocato dall’ abbattimento di un intero bosco a ridosso del mare, un unicum per essere tra l’altro a poche centinaia di metri dal centro cittadino?
Il comune come farà a mantenere l’impegno di piantare un albero per ogni albero abbattuto di fronte alla cementificazione di un intero fronte boschivo che contava migliaia di piante e diverse centinaia di alberi? E ci sarebbe da aggiungere dei numerosi danni e disagi causati dalla polvere e dai rumori nonché dalla difficoltà o impossibilità a vendere casa per chi si trova a ridosso dei cantieri. Intere famiglie sono state co- sì messe in grave difficoltà da una politica superficiale più attenta a creare posti di lavoro che a difendere il benessere complessivo dei propri cittadini. Speriamo allora che le nuove amministrazioni sia comunale che regionale possano ascoltare con spirito attento le esigenze di coloro che abitano sul territorio senza lasciarsi condizionare da coloro che urlano di più o fanno valere altri interessi di carattere economico o finanziario.
V.S. Presidente del Comitato Turati-Miramare di Vittorio Siri
Dal giornale della Campanassa 2016
COMUNICATO STAMPA
Gli articoli apparsi sui giornali in questi giorni sulle richieste avanzate dal Comune per la zona di Miramare non rispecchiano, se non in minima parte, quanto esposto alla precedente amministrazione dal comitato Turati-Miramare. Ci sembra quanto meno poco rispettosa dei residenti la richiesta di un’ulteriore cementificazione con la creazione di un silos di parcheggi a pochi metri dalle finestre dei condomini di via Turati. Lontano dai nostri desideri anche la già progettata strada di collegamento con l’ Aurelia che costringerebbe chi vuole andare ad Albisola ad arrivare alla Torretta e a tornare indietro senza possibilità di immettersi direttamente sulla rotonda ed usufruire così anche direttamente di quell’Aurelia bis costruita da anni sotto le nostre finestre. Ignorata poi la possibilità di una copertura totale dell’Aurelia bis nel tratto scoperto della zona Miramare unica e veramente utile richiesta dei residenti in grado di compensare almeno in parte gli enormi disagi subiti in tutti questi anni. Stiamo infatti subendo la convivenza forzata con il cantiere con ripercussioni pesanti sulla nostra salute e le nostre tasche.
Ci piacerebbe allora che il presidente Toti e la sindaco Caprioglio conoscessero davvero la nostra critica situazione esistenziale di persone che, pur avendo respirato la stessa polvere e subito gli stessi rumori di chi lavora nel cantiere, non hanno però ricevuto finora, a differenza loro, nessun rimborso o riconoscimento ne tutela o protezione.
Le numerose deroghe per poter proseguire i lavori e per superare ad ogni ora del giorno e della notte i decibel normalmente consentiti fanno pensare che non si possa più procrastinare questa ingiustizia “legalizzata” e riconoscere invece l’incongruità di questi lavori così protratti e così pe- santi a pochi metri da ambienti domestici che dovrebbero essere luoghi di serenità e pace per bambini ed anziani. Per questo motivo lanciamo un appello a tutte le persone sensibili e di buona volontà a proseguire insieme questa battaglia di giustizia a tu- tela dei deboli con tutti i mezzi a nostra disposizione avendo da tempo la politica mostrato tutti i suoi limiti con un’ opera inutile (confermata anche dal mancato proseguimento a Legino) a beneficio di alcuni imprenditori e ad enorme danno dei savonesi.
Cordiali saluti
Vittorio Siri Presidente del Comitato Turati-Miramare